A chi andranno i cosiddetti patrimoni senza eredi? In Italia, solo chi fa testamento può disporre liberamente di una parte dei propri beni; e senza testamento, il patrimonio viene diviso tra i parenti, a partire da quello più vicino fino al sesto grado. In assenza di parenti, tutto passa allo Stato. Le successioni ereditarie comportano questioni delicate e talvolta difficili da risolvere. E considerando la fortissima propensione delle coppie con i figli a destinare il patrimonio famigliare alla prole, non è difficile immaginare in un futuro non troppo lontano che saranno proprio i single e le coppie senza figli a essere i maggiori contributori del terzo settore.
Già, il passaggio generazionale delle famiglie senza figli resta spesso (e ingiustamente) fuori dai riflettori. L’evoluzione della struttura familiare nei dibattiti pubblici è quasi sempre il preambolo di una discussione sull’invecchiamento della popolazione, una tendenza demografica che ha un fortissimo impatto sull’economia e sulla società. Basti pensare alle possibili conseguenze sulle casse pubbliche, a partire dalla sostenibilità economica e finanziaria del sistema previdenziale e sanitario. Un dibattito che porta poi a chiedersi: se gli italiani smettono di fare i figli, chi pagherà le pensioni e la sanità in futuro? Insomma, è lì che si va a parare.
Non a caso le riflessioni sul passaggio generazionale e sul trasferimento della ricchezza sono declinate (a torto) quasi esclusivamente sulla struttura familiare tradizionale: è un affare, insomma, che riguarda genitori e figli. Eppure dalla transazione in ambito finanziario ricchezza di single e coppie senza figli potrebbero provenire altre risorse a sostegno della collettività.
La Fondazione Cariplo non molto tempo fa ha stimato che la ricchezza trasferita mortis causa in Italia sarà di oltre 1.100 miliardi di euro entro il 2030. Cifra destinata a quasi triplicarsi nel 2040, per superare i 3.200 miliardi. Di questa somma, più grande del nostro attuale debito pubblico, una parte consistente potrebbe non avere eredi e avrebbe quindi maggiori possibilità di diventare una fonte di finanziamento del mondo no profit. In Italia, l’ultimo censimento dell’Istat di quattro anni fa, ha contato oltre 5 milioni di coppie senza figli. Un numero piuttosto elevato, considerando che le coppie con figli sono 7,5 milioni e che i trend di decrescita delle due tipologie di nuclei famigliari viaggiano a velocità differenti, con il primo in calo del 3% in dieci anni, rispetto al calo a doppia cifra del secondo (-14%). Segnale di un aumento nella società italiana del numero di persone che potrebbero destinare il loro patrimonio al sostegno di associazioni, fondazioni, ospedali e centri di ricerca. E così i “figli” dei single di oggi saranno i “volontari” di domani.
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