Auto: me la compro ancora diesel

Il Parlamento Europeo ha deciso di mandare in soffitta tutte le auto a combustione. I patiti del gasolio però non demordono. Ecco le loro ragioni e i modelli su cui puntano

auto dieselAudi contribuisce alla flotta delle ibride a gasolio con otto modelli declinati in diverse versioni. Al top della gamma si colloca la A8 50 Tdi

L’hanno dato per spacciato, ma per le auto il motore Diesel continua a dimostrare con i fatti di essere vitale, pimpante e con un occhio o, meglio, un faro che guarda verso il futuro. Il modo con cui mostra un ottimo stato di salute si può riassumere in un dato: più del 16% delle auto vendute in Europa vanno a gasolio (in Italia, da gennaio a settembre, il 18,7%) e la tendenza parla chiaramente di un lento ma inesorabile ritorno.

Auto diesel e i blocchi imposti a Milano

Lo spauracchio del 2035, l’anno in cui scatterà il divieto di immatricolazione di vetture spinte da motori endotermici, per ora non fa effetto. Particolarmente in Italia e in Germania, soprattutto grazie ai nuovi modelli lanciati sul mercato dalle principali case automobilistiche. Fanno, invece, più effetto i proclami di alcune amministrazioni comunali, con in testa il sindaco di Milano Beppe Sala. Nei prossimi anni verranno imposti dei blocchi alla circolazione anche per le auto Diesel Euro 6, in particolar modo nel capoluogo lombardo. Infatti, l’ingresso sarà vietato nell’Area B a partire dal primo di ottobre del 2025, per tutte le vetture a gasolio acquistate prima del 31 dicembre 2018. Mentre quelle a gasolio Euro 6 ed Euro 6 D-Temp non potranno più circolare a partire dal primo di ottobre 2030.

Le aziende continuano a investire

Naturalmente la situazione è fluida, come si dice oggi. Grandi multinazionali come Bosch, che opera in 60 Paesi, si stanno concentrando su due strade. «Da un lato Bosch sviluppa componenti per la propulsione di veicoli con nuovi sistemi elettrici, dall’altro continua a migliorare i motori a combustione interna», spiega Camillo Mazza, General Manager della filiale italiana. «Perché, secondo noi, è importante non solo garantire la neutralità tecnologica, ma anche soluzioni diverse in base alla differente tipologia di utilizzo. Per questo Bosch resta impegnata su tutte le applicazioni che hanno l’obiettivo di svecchiare il parco circolante». Non è un caso anche che Bosch continui a investire sullo sviluppo della tecnologia Euro 7, un insieme di standard europei sulle emissioni inquinanti che si applica ai veicoli stradali nuovi venduti nell’Europa Unita e che potrebbe allungare la vita dei modelli benzina e Diesel con il contributo dei biocarburanti.

La Bmw 520d, una mild hybrid che fa quasi 20 km con un litro di gasolio

Un tema sempre più complesso

In ogni caso i consumatori si trovano davanti a temi complessi che meritano trattazioni complesse. «Non certo video su YouTube o post su Instagram realizzati su commissione, per dimostrare questa o quella teoria facendo cherry picking di dati e informazioni», sostiene Gian Luca Pellegrini, direttore di Quattroruote. «Per ora c’è l’anarchia.

Ma qualcuno si è portato avanti col lavoro. I francesi, infatti, ora condizionano l’accesso agli incentivi nazionali a un punteggio ambientale per ogni veicolo elettrico d’importazione. Questa la formula che dovrebbe consentire dati corretti: Impronta carbonica (IC) materiali ferrosi+IC alluminio+IC materiali non ferrosi+IC batterie+IC energia produzione+IC trasporto=Emissioni complessive».

Quindi la palla è passata ad Ademe, l’Agenzia per l’ambiente francese, che entro il 15 dicembre avrà il compito di raccogliere dai costruttori i dati necessari per stilare la classifica dei beneficiati. E allora si capisce che c’è parecchia confusione e perché le domande che non trovano risposta sono tante. Per esempio, si chiedono gli automobilisti, queste limitazioni varranno anche per le ibride ricaricabili, che secondo i dati delle case emettono 10-20 grammi di anidride carbonica al chilometro e sempre secondo i dati ufficiali consumano meno di due litri di gasolio e una decina di kWh per fare 100 km?

La Kia XCeed crossover nella versione 1.6 Crdi Mhev ibrida a gasolio viene venduta nei concessionari a 30 mila euro

Auto diesel: le novità più interessanti

La Mercedes ha attualizzato una tecnologia sperimentata un decennio fa e propone nove modelli diesel ibridi plug-in. La più piccola (si fa per dire) delle stelle a tre punte ricaricabili alla spina è la Classe C 300, berlina a quattro porte spinta da un turbodiesel due litri da 313 cavalli e da un pacco batterie che garantisce una percorrenza in elettrico di un centinaio di chilometri. Mica pochi se si considera che in media un automobilista italiano che accende la sua macchina lo fa per andare in un posto lontano poco più di 20 km, come dire che con la Classe C 300 si può fare il classico tragitto casa-ufficio e ritorno anche due volte senza bruciare neppure un grammo di gasolio e con emissioni pari a zero, con un consumo medio che, in ogni caso, quando si tirano le somme resta da record: circa 50 km con un litro. Un dato che rende sicuramente più digeribile il prezzo, fissato dalla Mercedes in qualcosa in più di 70 mila euro.

Ma sul fronte delle Diesel un’altra novità interessante viene dalla recentissima Bmw Serie 5, che offre ai suoi estimatori una gamma di berline e station wagon mosse da un vasto gruppo di propulsori, anche Diesel. La 520d da 67.900 euro è una mild hybrid che garantisce una qualità del viaggio elevata, sicura e silenziosa. Il quattro cilindri 2000 cc di cilindrata eroga 197 cavalli, fa quasi 20 km con un litro di gasolio, media impossibile per una berlina a benzina della stessa classe e potenza, e con un pieno percorre più di 1.150 km. Un’autonomia che le elettriche per ora si sognano.

La Mercedes Classe C 300 è una berlina a quattro porte spinta da un turbodiesel due litri da 313 cavalli

È un mondo particolarmente vivace quello delle mild hybrid, auto in cui il propulsore a gasolio beneficia di un aiuto (a volte di un aiutino) da parte di uno elettrico che entra in funzione a bassa velocità o nelle fasi di accelerazione e si ricarica da solo in frenata o utilizzando una piccola quota della potenza erogata dal collega endotermico. I modelli disponibili sul mercato italiano sono più di una settantina e tra loro spicca per la sua economicità la Kia XCeed crossover nella versione 1.6 Crdi Mhev ibrida a gasolio, venduta nei concessionari della casa coreana a 30 mila euro. Lo stile della carrozzeria ha una personalità ben definita e la potenza (136 cavalli) resta rispettabile. Grazie al lavoro d’équipe dei suoi due motori, poi, la Ceed consuma poco e nel ciclo combinato riesce a fare 20 chilometri con un litro di gasolio emettendo 130 g/km di C02.

I più abbienti possono puntare su due bocconi particolarmente appetibili. Sono le Land Rover Discovery e Defender in varie versioni, con potenze comprese tra i 163 e i 300 cavalli. In alternativa c’è la cugina snob, la Range Rover Evoque Mhev, disponibile nelle versioni da 163 e 204 cavalli a partire da qualcosa in più di 55 mila euro. Al di sotto dei 17 chilometri orari e fino a quando nella batteria c’è ancora qualche watt, l’Evoque va in elettrico, fatto che contribuisce a far ottenere alla nobil car di scuola britannica un consumo medio sopra ai 18 chilometri/litro.

Senza dimenticare Audi, che contribuisce alla flotta delle ibride a gasolio con ben otto modelli declinati in un’infinità di versioni. Al top della gamma si colloca la berlinona A8 50 Tdi (circa 103 mila euro) che, per la verità, è un’ibrida solo per l’occhio sociale, dato che il motore elettrico non è mai collegato alle ruote e si limita a fornire la potenza necessaria a riavviare il propulsore a gasolio quando l’auto è ferma e quest’ultimo si spegne per far risparmiare qualche goccia di carburante.

La Range Rover Evoque Mhev è disponibile nelle versioni da 163 e 204 cavalli

A chi conviene comprare un auto diesel oggi?

Chi ha convenienza ad acquistare un mezzo a gasolio oggi? Certamente chi percorre oltre 25 mila chilometri all’anno soprattutto in autostrada. Magari puntando sulle Diesel tradizionali che consumano meno di tutte le altre. Non sono dei fulmini di guerra, questo è certo, ma con l’aria che tira in termini di limitazioni della velocità è meglio dimenticare il piede pesante e consolarsi con il portafoglio leggero… Ai grandi viaggiatori entusiasti del gasolio ma timorosi sul futuro del Diesel, Business People consiglia di ricorrere al noleggio a lungo termine: tre-quattro anni a un canone prefissato e al termine del contratto con le idee più chiare sul futuro della mobilità individuale si potrà decidere su quale tecnologia puntare.

Infine, chi non vive in aree dove la spada di Damocle può abbattersi da un momento all’altro, e costringere alla rottamazione un modello Diesel ancora molto valido, ha la possibilità di rivolgersi al mercato dell’usato. L’offerta è ampia, i prezzi interessanti anche per chi punta al vertice o quasi: un’Audi Q5 Sportback, ibrida ricaricabile usata di due anni è quotata circa 40 mila euro contro i 61.100 del listino attuale. Una Volkswagen Tuareg del 2021/22, motore V6 da 231 cv costa sui 53 mila euro contro gli 83 del nuovo. Una Bmw X6 xDrive sempre di un paio d’anni si acquista investendo 65 mila euro contri i 97 del nuovo. E i divieti di circolazione in città? Semplice: per girare nel traffico urbano si affianca alla muscolosa diesel una microcar elettrica.


ha collaborato Nicole Berti Di Carimate | Articolo pubblicato su Business People di dicembre 2023 – Scarica il numero o abbonati qui

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