Belgian Beer World: viaggio nel tempo della birra belga

Per celebrare una produzione che ha meritato di essere riconosciuta Patrimonio Unesco, è nato il Belgian Beer World. Il posto giusto per amanti della bevanda più celebre di Bruxelles

Belgian Beer World: viaggio nel tempo della birra belga© Getty Images

La diversità è preziosa, in natura come nella società umana. Lo è anche nel mondo della birra. Proprio la diversità è l’elemento che caratterizza e rende uniche le birre che nascono in Belgio, una produzione che è Patrimonio immateriale dell’umanità riconosciuto dall’Unesco dal 2017. Molteplicità di stili e forza della tradizione fanno della bevanda creata con malto e luppolo della Vallonia, delle Fiandre e dei dintorni di Bruxelles una garanzia di qualità per gli appassionati di tutto il mondo. Proprio per mettere in risalto il sapere della produzione della birra belga, nel 2023 ha aperto il Belgian Beer World, nell’ex centro finanziario della “capitale d’Europa”.

Il museo interattivo dedicato alla birra è, infatti, all’interno del palazzo che ospitava la Borsa fino al 2015. Una location degna dell’importanza del prodotto che viene raccontato al suo interno: il palazzo ha visto la luce tra il 1868 e il 1873, è vicino alla Grand Place ed è impreziosito da una facciata da tempio greco, con tanto di sculture. E al secondo piano è stata creata l’area del Belgian Beer World. Con il sostegno di un centinaio di birrai belgi, questo spazio è stato concepito e progettato affinché ogni visitatore possa scoprire la storia della bevanda, offrendo un’esperienza sensoriale della sua cultura. Si riscopre il ruolo, ancora attuale, dei monasteri – le birre trappiste sono quelle prodotte nei birrifici di proprietà e sotto il controllo dei monaci –, si impara come le diverse varietà di luppolo impattano su profumi e sapori, si studia l’uso delle spezie e si apprezzano collezioni di bicchieri e oggetti legati alla produzione. Si provano anche a definire i propri gusti in materia di birra, usando un piccolo impianto di spillatura.

Belgian Beer World

Uno spazio interno del Belgian Beer World, museo interattivo della birra che ha aperto a Bruxelles nel 20232

«Anche se non si è grandi bevitori di birra, tutte le storie legate a questa bevanda sono fantastiche, e il nostro staff entusiasta è più che disposto ad aiutare e spiegare », spiega il direttore del museo, Dirk Lubbers. «Oltre a ciò, il nostro edificio è l’edificio più bello della città». Il palazzo della Borsa appunto, impreziosito dal lavoro di sei giovani artisti dell’Accademia Reale di Belle Arti di Bruxelles, l’istituto d’arte superiore della capitale belga. I creativi hanno preso parte alla scenografia dell’edificio e hanno ricreato un’opera d’arte permanente basata sulla cultura della birra sui pannelli nella sala principale della Borsa. Continua Lubbers: «Nel museo il visitatore può sentire, annusare e vedere gli ingredienti. Abbiamo anche la vista più sorprendente sul centro città dal nostro bellissimo skybar».

La visita si conclude infatti sul tetto del palazzo dove, al banco, sono disponibili 150 tipi di birre made in Belgio. Il Belgian Beer World è una sorta di vetrina per un mondo variegato e ricco: per muoversi con più agio su questa mappa abbiamo chiesto a Lorenzo Dabove, riconosciuto come il più grande esperto italiano di birra belga. Conferma Dabove che «uno dei fattori che differenziano e fanno unanimemente considerare le birre del Belgio – Paese poco più grande della Lombardia – qualitativamente superiori rispetto a quelle degli altri Paesi di lunga tradizione risiede senza dubbio nel gran numero di stili così diversi tra loro e la conseguente, enorme e ineguagliabile tavolozza di colori, aromi e gusti».

La birra è un prodotto della terra e dell’acqua e, in quanto tale, ogni suo stile è strettamente legato alle ataviche tradizioni locali delle varie province. «Solo per nominarne i più noti: le Vlaams Rood (rosse di Fiandra) con note acetiche; le Oud Bruin (vecchie brune) con note lattiche; le Witbier, più conosciute come Bières Blanches di frumento, con coriandolo e scorza d’arancia. La Vallonia può vantare, tra l’altro, le Saison, anticamente prodotte in inverno dai contadini che non potevano coltivare e servite in primavera ed estate ai lavoratori dei campi».

Più famose le già citate birre trappiste, che non rappresentano uno stile vero e proprio, ma che devono essere rigorosamente prodotte all’interno di abbazie sotto il controllo dei monaci trappisti di stretta osservanza. «Attualmente », spiega Dabove, «il Belgio ne conta cinque dopo l’esclusione di Achel (per mancanza di… monaci), ma Westvleteren e Westmalle nelle Fiandre e Rochefort, Chimay e Orval in Vallonia continuano a produrre capolavori e attrarre appassionati da ogni dove. Infine, il capolavoro tra i capolavori, lo stile lambic di Bruxelles a fermentazione spontanea che si può produrre solo in una ristretta area rurale ai margini e intorno alla città».


La scoperta continua…

Dalla teoria alla pratica: lo “studio” della birra belga può proseguire in uno dei migliori pub di Bruxelles e dintorni

Per chi volesse immergersi nel mondo della birra belga, ecco qualche suggerimento per integrare la visita al Belgian Beer World. Infatti, «Bruxelles è ricca di posti, birrifici, locali, caffè e ristoranti totalmente devoti alle loro straordinarie birre, il loro patrimonio», spiega l’esperto Lorenzo Dabove.

  • Imperdibile una visita alla Brasserie Cantillon/Musée Bruxellois de la Gueuze, autentico tempio del lambic, in Rue Gheude 56 ad Anderelecht, a pochi minuti a piedi dalla Gare du Midi. La famiglia Van Roy/Cantillon accoglie visitatori individuali tutti i giorni eccetto mercoledì e festivi, mentre visite guidate sono previste al sabato. Imperdibile il Brassin Public (il primo novembre e il secondo nel marzo successivo) che attrae appassionati da tutto il mondo e con tre visite in italiano (guidate dallo stesso Dabove, ndr). Cantillon.be
  • Un’accoppiata interessante potrebbe essere visitare, a Bruxelles, la Brasserie de la Senne nella restaurata ex area industriale Tour & Taxis (Drève Anna Boch 19-21), per degustare, in relax, le rinomate birre della casa; e poi proseguire la serata nella vicina Schaerbeek, alla Brasserie de la Mule (30 minuti a piedi, 9 minuti in auto, in Rue Rubens 95) per sorbire birre a bassa fermentazione e assistere al contempo a concerti rock, punk e altri generi musicali.
  • Sempre a Bruxelles, di fianco alla famosa statuetta del Manneken Pis troviamo il suggestivo caffè Poechenellekelder (Rue du Chêne 5) con pupazzi, quadri, strumenti musicali e mille altri oggetti appesi ai muri e al soffitto. Ampia scelta di eccezionali birre belghe e “ambiance” bruxellese per la gente del posto e per i turisti. Se non piove, si può anche godere di un piacevole dehors. Poechenellekelder.be/it

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