Materiali classici usati in modo inedito, materiali ipertecnologici in via di sperimentazione, ricerca sui biomateriali, incluse alghe e funghi: il design, sul fronte delle materie prime alla base delle creazioni, è in effervescente evoluzione, con porte che si aprono verso futuri imprevedibili.
Negli ultimi anni, la lavorazione dei materiali classici ha subito un’evoluzione notevole, rendendoli sempre più innovativi e adatti all’arredo moderno. L’industria del design ha iniziato da tempo a ripensare l’uso di materiali tradizionali come legno, metallo, vetro e ceramica, integrando tecnologie avanzate e pratiche sostenibili per creare complementi ed elettrodomestici che non solo rispondono alle esigenze estetiche, ma anche funzionali e ambientali.
Uno dei principali trend del momento è senza dubbio l’uso ipertecnologico del legno, materiale tradizionalmente utilizzato per la creazione di mobili e strutture architettoniche: l’avvento di nuove tecniche di lavorazione ha ampliato le sue possibilità di utilizzo, rendendolo più versatile, sostenibile e adatto ai moderni stili di vita.
Legno, metallo e… Il design contemporaneo riscopre i materiali classici
Una delle principali innovazioni, ad esempio, è rappresentata dalla laminazione incrociata (Clt – Cross Laminated Timber), un processo che consiste nel sovrapporre strati di legno massello in direzioni alternate, creando pannelli estremamente resistenti e stabili. Questa tecnica non solo ha migliorato la durabilità, ma ha permesso anche di ridurre gli sprechi: si possono infatti utilizzare scarti che altrimenti verrebbero buttati. Inoltre, l’uso di tecnologie di trattamento superficiale ha reso il legno più resistente a graffi, macchie e umidità: queste innovazioni hanno permesso di utilizzarlo in ambienti diversi, inclusi bagni e cucine, dove prima non accadeva. È stata riscoperta anche la sostenibilità del legno: la crescente consapevolezza dei problemi ambientali ha spinto, infatti, molti designer e produttori a cercare legname proveniente da fonti sostenibili grazie anche a certificazioni (come, ad esempio, Forest Stewardship Council) che garantiscono che il legno utilizzato provenga da foreste gestite in modo responsabile. Ma questo non è l’unico materiale “osservato speciale” del design.
Anche le innovazioni nelle applicazioni del metallo nell’arredamento hanno rivoluzionato il modo in cui questo materiale viene percepito e utilizzato oggi: tradizionalmente associato a stili industriali, il metallo sta guadagnando sempre più spazi, grazie a tecniche di lavorazione avanzate e all’introduzione di nuovi materiali e finiture. Questo ha aperto la strada a un’ampia gamma di possibilità creative, rendendolo una scelta versatile per mobili, complementi e persino elementi decorativi. Una delle principali innovazioni riguarda le finiture: l’uso di trattamenti come la verniciatura elettrostatica e l’anodizzazione ha consentito di ottenere superfici resistenti e di grande impatto visivo. Questi processi non solo migliorano la durabilità degli oggetti in metallo, ma offrono anche una varietà di colori e texture, consentendo ai designer di esprimere la propria creatività senza compromessi.
Legno, metallo, vetro e ceramica: i classici materiali della tradizione continuano a essere molto apprezzati e utilizzati
Tra i materiali classici che si sono conquistati la fiducia dei designer grazie a un impiego innovativo ci sono poi anche la ceramica e il vetro: entrambi, grazie a tecnologie che ne conferiscono una resistenza senza precedenti, sono sfruttati non solo negli oggetti più comuni (dalle piastrelle agli accessori) ma anche come elementi decorativi di mobili, e questa è una tendenza evidente dalle ultime collezioni in circolazione.
Valentina Rognoli, professore associato nel dipartimento di design della Scuola di Design del Politecnico di Milano, da anni studia il cambiamento dei materiali nel design contemporaneo, e concorda nel dire che legno, metallo, vetro e ceramica, i classici materiali della tradizione, continuano a essere molto apprezzati e utilizzati. «La premessa fondamentale da fare quando si parla di design dei materiali è che oggi, qualunque essi siano, devono essere durevoli: il mercato e la contingenza storica richiedono oggetti e beni fatti per durare e non per essere rimpiazzati dopo poco tempo».
Anche le normative europee hanno il loro peso su tutta questa questione: l’attenzione alle riparazioni, al riuso, al riciclo ha fatto sì che materiali organici come il legno o il bambù tornassero in auge nel design sia d’interni che di esterni: «Questi sono materiali speciali: hanno in sé, nel loro corpo, un certo valore intrinseco e smuovono emozioni. Nell’ultimo biennio abbiamo rilevato anche nelle nostre ricerche in università come l’indagine del design sul legno, tanto per citare il materiale più amato, non si sia concentrata sull’aspetto materico, già ben indagato in passato, ma sulle dimensioni sensoriali ed emotive che possono essere attivate attraverso questa tipologia di materia», spiega Rognoli.

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Il trend dei biofabbricati
C’è poi tutto un campo interessantissimo, una prateria della ricerca su cui galoppa il design mondiale, incluso quello italiano: è quello dei cosiddetti biofabbricati. Si tratta di materiali naturali, come le alghe, il micelio di funghi, i batteri: «Il design su questo fronte indaga sull’energia stessa vitale dei materiali naturali: si aprono di continuo startup che studiano come industrializzarli, visto che dal punto di vista del risparmio energetico sono molto interessanti. Se siamo vicini all’uscita sul mercato? Ci sono aziende come Mogu che da sempre fanno ricerca sulla sostenibilità e che sono quasi pronte a mettere in produzione e a diffondere le nuove scoperte, ad esempio quelle sul micelio. In altri casi, come le indagini sul riutilizzo dei rifiuti, siamo ancora in piena fase di studio e ci vorrà del tempo», dice Rognoli, sottolineando che il design del futuro sarà sempre più ecosostenibile. Ma con alcune importanti precisazioni: «A dirla tutta, il termine sostenibilità non mi piace molto e forse è anche un po’ superato», conclude Rognoli, «perché lascia intendere che ci debbano essere dei compromessi e che qualcuno debba “sostenere” qualcun altro.
Nel design di oggi si cerca la trasformazione di un materiale in altro, per renderlo più efficiente e adatto al suo scopo
Non è così: nel design di oggi si cerca la trasformazione di un materiale in altro, per renderlo più efficiente e adatto al suo scopo. Oggi si parla molto di materiali utili alla transizione, che implica un movimento da uno stato all’altro per creare qualcosa di migliore. Per fortuna, sono stati abbandonati anche certi atteggiamenti eccessivi come la demonizzazione della plastica: la plastica, che impiega centinaia di anni per distruggersi ed è fortemente inquinante, non va usata per prodotti usa e getta ed è una grave responsabilità dei designer del passato averne abusato, per esempio per piatti e bicchieri. Ma come pensiamo di poterne fare a meno in certi ambiti, ad esempio in quello sanitario? Quello su cui oggi il design si interroga è la miglior applicazione possibile di ogni materiale possibile».

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A ogni sostanza il suo…
In tema di materiali le novità sono molte e ognuna ha il suo possibile utilizzo. Ecco un breve vademecum per orientarsi tra quelle più rilevanti
Bioplastiche e materiali bio-based
- Composti derivati da alghe, funghi o scarti vegetali, biodegradabili e sostenibili. Vengono utilizzati principalmente per sedute, pannelli decorativi e accessori d’arredo.
Legni tecnologici e riciclati
- Legni ingegnerizzati, come il Clt (Cross Laminated Timber), più resistenti e versatili.
- Materiali compositi di legno riciclato e resine per superfici e mobili strutturali.
- Con tecniche avanzate di curvatura del legno, come la curvatura a vapore, è possibile creare forme sinuose e organiche che conferiscono un tocco di eleganza e fluidità agli arredi.
Cemento traslucido
- Unisce la solidità del cemento alla capacità di trasmettere luce, grazie all’integrazione di fibre ottiche. È perfetto per pareti divisorie, tavoli ed elementi decorativi.
Metalli ultraleggeri e hi-tech
- Alluminio alveolare, aerogel e leghe intelligenti che cambiano forma o conducono calore possono essere usati in strutture modulari, sedie ergonomiche e illuminazione.
- Fibra di carbonio e fibra di vetro, ultraleggere e resistenti.
Vetro fotovoltaico e smart glass
- Vetro che produce energia solare o che cambia opacità con un comando digitale. Perfetto per finestre intelligenti, porte e divisori interni.
Tessuti tecnologici e riciclati
- Fibre con nanotecnologie autopulenti o che assorbono inquinanti.
- Tessuti realizzati con plastica recuperata dagli oceani per divani e poltrone.
- Pelle vegana: oggi è possibile creare una pelle sintetica che imita perfettamente quella naturale, ma con un impatto ambientale inferiore
Nanomateriali e rivestimenti innovativi
- Pitture fotocatalitiche che purificano l’aria.
- Superfici in grafene per tavoli e piani cucina, super resistenti e conduttivi.
- Superfici che si autoriparano da graffi o danni minori, aumentando la durata del prodotto.
Plastiche riciclate
- Sempre più aziende si stanno orientando verso l’utilizzo di questi materiali, riducendo l’impatto ambientale e creando design originali. Per esempio, il Pet riciclato è utilizzato per creare superfici di arredi moderni e durevoli.
Articolo pubblicato su +Design, speciale di Business People di aprile 2025
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