Golf, al Masters McIlroy perde testa e titolo. Vince Schwartzel

Un ultimo giro disastroso fa perdere al nordirlandese un titolo che sembrava già assegnato. Un super Tiger si ferma in quarta posizione. Bene Edoardo Molinari, undicesimo conquista di diritto la partecipazione al prossimo Masters

Sembrava già tutto scritto, che a indossare la giacchetta verde alla fine del torneo sarebbe stato Rory McIlroy. Arrivato all’alba del quarto e ultimo giorno di gara a -12 con 4 colpi di vantaggio su più immediati inseguitori, il successo del giovane nordirlandese era quasi scontato. Ma il Masters di Augusta, giunto quest’anno alla sua 75esima edizione, non è torneo da star tranquilli e da sempre le ultime 18 buche sono quelle che riservano le emozioni maggiori. E Rory, in testa fin dal primo giorno di gara, domenica non è tranquillo. Parte dalla buca numero 1 ed è subito bogey, colpa di un putt sbagliato da poco più di un metro. Nonostante l’inizio non proprio entusiasmante chiude le prime nove con 6 par, un birdie alla 7 e un altro bogey, sempre per un errore nel puttare, alla 5. Fin qui Rory è ancora in testa al torneo, con un colpo di vantaggio sugli inseguitori: l’idolo di casa Tiger Woods, il coreano K.J. Choi, Charl Schwartzel e l’argentino Angel Cabrera. Sono le seconde nove buche, le ultime nove buche del torneo a segnare la disfatta del giovane campione. La buca numero 10 è l’inizio del dramma: un drive troppo «ganciato» supera pubblico e alberi, e termina là dove non sarebbe proprio dovuto andare, tra le villette a sinistra del fairway. Da lì Rory tenta di ributtare la palla in campo, ma il suo ritorno sul green non va subito a buon fine: il suo legno 5 è ancora un gancio, e la palla finisce tra gli alberi alla sinistra del green. Alla fine Rory chiude la buca 10, un par 4, con 7 colpi. Un triplo bogey che lo stende psicologicamente. Persa la testa della classifica e non solo, la gara del nordirlandese è irrimediabilmente segnata. Bogey alla 11, doppio bogey alla 12 e bogey ancora alla 15. Rory chiude il giro con 80 colpi, secondo record negativo dei quattro giorni di torneo, un + 8 che lo fa scivolare in 15esima posizione.

Se quella di McIlroy è una vera e propria ritirata, con tanto di lacrime finali, a giocarsi fino alle ultime buche il torneo sono altri nomi. C’è Tiger Woods, idolo di casa, ancora capace di far impazzire pubblico e commentatori. Lo statunitense, con un ultimo giro entusiasmante (cinque birdie e un bellissimo eagle alla 8) arriva vicino all’impresa, ma alla fine è quarto a -10. Davanti a lui, appaiati in seconda posizione gli australiani Adam Scott e Jason Day a -12. Due colpi più su a -14 il trionfatore del Masters è Charl Schwartzel. Il 26enne sudafricano si aggiudica il titolo proprio nelle ultime 4 buche con 4 birdie consecutivi. Nel giro finale anche Edoardo Molinari conferma la propria qualità: segna un -2 per un punteggio finale a -5 che lo piazza undicesimo accanto a Lee Westwood, e gli assicura la partecipazione al prossimo Masters.

L’appuntamento con il Masters adesso è per l’anno prossimo, ancora una volta il primo week end di aprile, ancora una volta all’Augusta National.

© Riproduzione riservata