Con la vendemmia del 2024, la cantina Andreola ha celebrato i suoi primi 40 anni, un traguardo che racchiude quattro decenni di lavoro dedicati alla produzione di Valdobbiadene Docg. Fondata nel 1984 da Nazzareno Pola, l’azienda ha le sue radici nelle colline scoscese di Farra di Soligo (Tv), un paesaggio unico che richiede una viticoltura eroica, basata interamente su lavoro manuale. “Mio padre ha iniziato con pochi ettari e una grande visione: dare un’identità al nostro vino attraverso il legame con il territorio”, racconta Stefano Pola, che dal 1998 ha preso le redini dell’azienda.
Oggi Andreola gestisce 110 ettari di vigneti, un’espansione significativa rispetto ai 12 iniziali, e produce circa 950 mila bottiglie ogni anno, con un fatturato che si attesta tra i 13 e i 15 milioni di euro. L’azienda è un punto di riferimento per la denominazione Valdobbiadene Docg, posizionandosi come uno dei principali interpreti della viticoltura eroica.
Il successo di Andreola si misura non solo nei numeri ma anche nella capacità di guardare oltre i confini nazionali. Il 35% del fatturato proviene dall’export, con mercati chiave negli Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera e Germania. “Ogni bottiglia è un messaggio che parla della nostra terra”, spiega Pola.
Negli ultimi 25 anni, l’azienda ha investito in tecnologia, formazione e sostenibilità, passando da una dimensione familiare a una struttura moderna con 35 dipendenti. Nonostante ciò, l’approccio rimane autentico: ogni scelta produttiva è guidata dal rispetto per il territorio e dalla ricerca dell’eccellenza.
Andreola: dal Valdobbiadene alle Dolomiti
La crescita di Andreola non si limita ai confini del Valdobbiadene Docg. Nel 2023 l’azienda ha acquisito un vigneto di nove ettari a Sedico, nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, dedicato alla produzione di vini fermi come Traminer Aromatico e Riesling Renano. Un progetto visionario, che viene presentato con il marchio Stefano Pola, Viticoltore di montagna. “Da pionieri dell’eroico, oggi la nuova sfida è la viticoltura di montagna,” spiega Pola. Questo passo rappresenta una diversificazione coerente con la filosofia aziendale e un’opportunità per esplorare nuovi segmenti di mercato, mantenendo un legame forte con la qualità.
Ambizioni future: qualità oltre la quantità
Andreola guarda al futuro senza puntare all’aumento delle bottiglie prodotte, ma al miglioramento del posizionamento del proprio prodotto. “Non vogliamo essere percepiti solo come produttori di Prosecco. Noi siamo Valdobbiadene, e questo significa altissima qualità” afferma Stefano Pola, che ha bandito la parola Prosecco all’interno dell’azienda per valorizzare il prestigio della Docg.
La sfida è complessa, soprattutto in un mercato dove il termine Prosecco è spesso associato a prodotti di massa. Andreola intende differenziarsi enfatizzando il valore del territorio, un mosaico di colline riconosciuto come Patrimonio Unesco. “Ogni bottiglia che produciamo è un pezzo del nostro paesaggio, fatto di fatica, tradizione e passione,” conclude Pola.
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