Visionary Places: tra arte e bontà

Luminist, SanBrite e IO Luigi Taglienti sono i tre locali sul podio della prima edizione di Visionary Places

Visionary Places: tra arte e bontàIl Luminist, situato all’interno delle Gallerie d’Italia di Napoli, ha conquistato il primo posto

Esempi di creatività culinaria e artistica che si combinano per offrire un’esperienza completa e unica: sono dieci i locali italiani premiati nella prima edizione di Visionary Places. Ideata da Gambero Rosso, Artribune e dalla cantina Feudi di San Gregorio (Av), l’iniziativa vuole individuare e valorizzare le proposte più visionarie che hanno saputo generare un impatto positivo sul territorio e sull’intera comunità, restituendo valore alla cultura dell’ospitalità per stimolare il settore della ristorazione a cercare quel quid in più che ha sempre contraddistinto l’ospitalità Made in Italy nel mondo.

Un ristorante visionario è un luogo capace di distinguersi senza seguire le mode, interpretando il concetto di benessere sia per i commensali che per il personale, ponendo attenzione a tutti gli elementi accessori alla cucina, che contribuiscono a rendere l’esperienza del cliente completa.

Ad aggiudicarsi la medaglia d’oro è stato il Luminist, un brillante esempio di ristoro museale all’interno delle Gallerie d’Italia di Napoli. Il secondo posto l’ha conquistato il SanBrite di Cortina d’Ampezzo, ammiraglia di un organismo gastronomico che include anche allevamento e caseificio. Medaglia di bronzo per IO Luigi Taglienti di Piacenza, nato in sinergia con la galleria d’arte e design Volumnia, che ha restituito alla città una preziosa chiesa sconsacrata. A pari merito seguono: AlpiNN – Food Space & Restaurant a Kronplatz (Bz), il Ristorante Torre in Fondazione Prada a Milano, Il Sale di San Vincenzo (Li), Arnolfo a Colle Val d’Elsa (Si), Mazzo e Ninù a Roma, e Vettor a Bari.

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