Che fine ha fatto Harry Quebert dopo gli eventi narrati nel celebre romanzo dedicato alla sua storia e all’omicidio della piccola Nola Kellergan? Se lo chiedono i lettori e anche il suo ex pupillo, Marcus Goldman, che nonostante il grande successo del suo ultimo romanzo non riesce proprio a darsi pace per la scomparsa del celebre scrittore. Da qui prende le mosse il nuovo libro di Joël Dicker, Il caso Alaska Sanders (La Nave di Teseo), seguito del suo primo grande successo, divenuto anche una miniserie tv: La verità sul caso Harry Quebert.
Dopo dieci anni e altri tre romanzi, Dicker torna così nel New Hampshire per far seguire a Marcus Goldman e al suo amico sergente Perry Gahalowood un’altra indagine. Si tratta della morte di una giovane donna, Alaska Sanders, avvenuta ben 11 anni prima e mai veramente risolta. Un’indagine già allora affidata a Gahalowood, che torna a tormentarlo a distanza di oltre un decennio. Ancora una volta Dicker ci propone un mistero nel mistero, in cui i fantasmi del passato non sembrano voler mollare la presa sul presente. Come l’autore svizzero ci ha abituato, le oltre 600 pagine del romanzo corrono velocissime fino al finale, in un’alternanza di vicende solo apparentemente scollegate. E che la conclusione piaccia o meno, l’agognata fine del libro arriva sempre troppo presto.
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