Lapo Elkann al vertice del museo dell’auto Giovanni Agnelli

Il nipote del fondatore dell’impero Fiat guiderà la rinascita del museo che dalla prossima primavera esporrà più di 200 veicoli, telai e motori di 80 marche diverse. Parola d’ordine: virtualità, interattività e multimedialità

Una scelta per dare continuità alla sinergia che lega Fiat al museo dell’auto di Torino, ma anche una strategia per sviluppare l’immagine internazionale dell’istituto che dalla prossima primavera (al termine della ristrutturazione guidata dallo studio dell’architetto Cino Zucchi) esporrà oltre duecento vetture, telai e motori di circa ottanta marche diverse. Alla guida del rinnovato museo dell’automobile di Torino ci sarà Lapo Elkann, nipote dell’Avvocato Giovanni Agnelli (al quale è stato intitolato l’istituto) e fratello di John, attuale presidente del gruppo Fiat.In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, il Lingotto ha deciso di partecipare attivamente alla restaurazione di un’icona della storia industriale italiana affiancando la Regione Piemonte, la Provincia e il Comune di Torino. Da più di trent’anni, infatti, esiste un contratto di comodato d’uso per i veicoli Fiat esposti. Il nuovo museo non sarà solo un’esposizione di vetture che hanno fatto storia, ma offrirà ai visitatori un percorso interattivo per viaggiare virtualmente nella storia dell’auto italiana e non solo. Il neo presidente Elkann avrà il compito di sviluppare l’immagine del museo a livello internazionale potenziandone inoltre l’interattività e la multimedialità. Nell’intenzione degli organizzatori del museo c’è l’ambizione di porsi come “centro propulsore dell’innovazione e della diffusione di nuove tendenze e culture”.

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