Autore di diversi romanzi di successo – tra cui Follia, Martha Peake, Trauma e Spider, da cui è stato tratto il film di David Cronenberg – Patrick McGrath è certamente il narratore che più di ogni altro ha esplorato in letteratura gli abissi della mente umana. Nelle sue opere temi come la follia, il gotico e la perversione sono ricorrenti e distintivi.
In Scrivere di follia (La nave di Teseo) – particolarissimo libro, in parte memoir e in parte saggio – lo scrittore fa luce sulla sua vita, a partire dall’infanzia presso il manicomio criminale di Broadmoor di cui suo padre era il direttore, fino agli episodi più inquietanti di cui è stato testimone, alla ricerca delle fonti profonde della propria ispirazione.
Si addentra poi nell’analisi delle letture che lo hanno influenzato: dai romanzi gotici (Frankenstein, Il Monaco, Lo strano caso del Dr. Jekyll e del Sig. Hyde, Dracula, i racconti di Edgar Allan Poe) a Dickens e Conrad, fino a scrittori contemporanei come Martin Amis e William Trevor.
–I CONSIGLI DI LETTURA DI BUSINESS PEOPLE–
Alla ricerca dei loro lati nascosti, McGrath fa una personalissima psicoanalisi dei testi letterari, per mostrarne l’originalità e l’attualità. E insieme riesce a ricostruire una storia della scoperta dell’inconscio e delle pulsioni più recondite nella cultura occidentale. Alla ricerca del lato nascosto nell’apparente normalità degli esseri umani, Patrick McGrath apre la sua officina di romanziere mentre compone un’inedita e perturbante storia della cultura occidentale, nel segno della follia.
La citazione da
«La follia non è mai arbitraria, né è casuale nelle sue manifestazioni o nelle sue cause. Nei romanzi di questo tipo il lettore, calato nel ruolo di una specie di detective della psiche, si troverà davanti a menti di complessità unica. Che tali menti ignorino di essere scollegate dalla realtà non fa che accrescerne la terrificante imprevedibilità».
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