Piaccia o meno, Ilaria Tuti è di fatto una delle voci più interessanti del thriller italiano di oggi (e non solo). La sua abilità nell’ambientare eventi efferati in amene località di montagna, nel rappresentare il Male senza edulcorarlo, ma al contempo senza dilungarsi inutilmente sui particolari più cruenti, regala ai suoi romanzi la capacità di coinvolgere propria del genere unita a uno stile di scrittura quasi poetico.
In Madre d’ossa, arrivato in libreria dal 6 giugno, torna protagonista il suo personaggio più celebre: la commissaria Teresa Battaglia. Tenace e intelligente, nasconde dietro un’apparenza rude una grande umanità, forgiata da un passato doloroso e un presente altrettanto difficile.
In questa nuova avventura Ilaria Tuti ci fa pensare che Teresa abbia ormai perso la sfida contro l’Alzheimer. Quanto meno è ciò che pensano i colleghi e chi le vuole bene. È questo che pensa anche Massimo Marini che, dopo aver ricevuto una chiamata anonima, si è precipitato in mezzo alle montagne. Lì, dove un feroce crimine potrebbe essere stato compiuto, trova il cadavere di un ragazzo proprio fra le braccia del commissario. Massimo sa che quella è una scena del crimine e che Teresa non dovrebbe trovarsi lì. Sa che ha compromesso il ritrovamento e alterato gli indizi. Ma forse non è davvero così che stanno le cose…
Ilaria Tuti
Madre d’ossa
Longanesi