Ha meritato l’Oscar come migliore attore per Philadelphia e Forrest Gump, ma lo abbiamo visto anche in altri film di successo come Big, Insonnia d’amore, Apollo 13, Salvate il soldato Ryan, Il miglio verde, Prova a prendermi, Sully, The Post e tanti altri. Dunque, Tom Hanks, sa benissimo come nasce un capolavoro del cinema.
Ed è proprio dalla sua esperienza professionale che ha attinto per scrivere – appunto – Nascita di un capolavoro del cinema. Dopo il successo dei racconti di Tipi non comuni (2017) Hanks torna, infatti, alla scrittura con un romanzo che narra cosa succede dietro le quinte del grande schermo.
La storia dietro Nascita di un capolavoro del cinema di Tom Hanks
Uscito nel maggio scorso negli Stati Uniti e in arrivo in Italia il 25 ottobre per Bompiani, il libro narra una storia che si sviluppa in un arco temporale di 70 anni. Tutto inizia nel 1947 quando Robby, cinque anni e una gran propensione per il disegno, finalmente incontra il mitico zio Bob, appena tornato dalla guerra.
Lo zio arriva in moto, ha l’aria sciupata ma affascinante e per Robby diventa subito un eroe. Tanto che nel 1970, diventato autore di fumetti underground in California, Robby ricordando un fumetto della sua infanzia, ne reinventa la storia trasformando proprio lo zio nell’eroe protagonista. A questo punto si viaggia nel tempo fino ai giorni nostri, quando Bill Johnson, un regista di grande successo con la passione per le macchine per scrivere, scopre il fumetto del 1970 e decide di farne il soggetto di un film di supereroi.
E qui entra in scena tutto il cast (del romanzo): il divo complicato che interpreta il protagonista, la primadonna ironica che sa che i suoi giorni di smagliante bellezza sono contati, una folla di personaggi che non sono affatto secondari per la nascita del film, a partire da due giovani donne che scoprono la loro vocazione riversando energie e inventiva nel lavoro sul set.
Tom Hanks ha raccontato di aver lavorato all’opera per cinque anni, scrivendo tra un set e l’altro, mentre era «in aereo, a casa, in vacanza, nelle stanze d’hotel». E la narrazione è inframmezzata da tre fumetti, scritti dallo stesso attore, e illustrati da R. Sikoryak, compreso il tie-in ufficiale del film che è il cuore del romanzo. Il risultato è una storia divertente e commovente che racconta anche i cambiamenti della cultura americana dalla II Guerra mondiale a oggi.
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