Nuova avventura editoriale per Matteo Bussola, che dopo il successo dei libri nati dalle sue esperienze autobiografiche debutta con un romanzo. Eppure, il vero protagonista del libro resta l’amore, in tutte le sue forme. L’amore che nasce, che muore e rinasce ancora. L’amore tradito e quello ritrovato. L’amore perduto e quello tenacemente difeso.
«Cominciai a scrivere a mia moglie dopo che aveva del tutto smesso di amarmi». Così si apre L’invenzione di noi due (Einaudi), in cui Milo, sposato con Nadia da 15 anni, si è accorto che lei non lo desidera più. Sembra essersi spenta. Come a volte capita nelle coppie, resta con lui per inerzia, per dipendenza, o per paura. Ma Milo non si arrende, ama ancora perdutamente la sua compagna e non intende lasciarla andare, così un giorno le scrive fingendosi un altro. Uno stratagemma che si rivelerà efficace ma lo trasformerà nel rivale di se stesso.
La citazione«Questa è la storia di come sia riuscito a tramutare l’amore in cenere e poi la cenere, di nuovo, in amore. La prima cosa fu il mio sbaglio. La seconda, la mia colpa».
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