Moto fuori dal coro

Questo mese mettiamo a confronto due sportive davvero uniche: la Triumph Daytona 675R e Ducati 848 Evo, ecco com'è andata...

Le due sportive di questo mese sono uniche. Triumph Daytona 675R e Ducati 848 Evo, infatti, si sganciano dalle cilindrate “classiche” e aggiornano le loro supersport “dopate”. Motore tre cilindri con 75 cc in più della concorrenza diretta per Triumph che propone una versione ancora più cattiva della Daytona: la R. Cambio elettronico, pinze Brembo monoblocco radiali e sospensioni Ohlins sono gli assi nella manica da giocare tra i cordoli, per scatenarsi in circuito dove la Daytona vi farà sentire dei veri piloti. L’adrenalina è garantita. Il cambio elettronico esalta le ottime doti di coppia e allungo del motore e le regolazioni delle sospensioni consentono di cucirsi addosso la moto. Si va forte con questa Daytona, ma bisogna avere fisico. Non è semplice sentire l’avantreno e all’inizio occorre fidarsi e far correre la moto per non uscire con i regimi del motore troppo bassi: pena una lenta ripresa. Quando la si conosce però consente staccate da Gp, ingressi fulminei e velocità di percorrenza da brivido.Tutt’altra storia per la Ducati 848 (che per il 2011 guadagna 500 giri in allungo, le pinze Brembo monoblocco e arriva a toccare i 140cv): sembra di andare più lenti che sulla Daytona, ma non è così. In percorrenza di curva la Triumph è migliore, ma in frenata la 848 Evo è più bilanciata e in uscita il motore Ducati spinge forte e guadagna metri. Resta pur sempre una supersportiva, ma la posizione in sella è più rilassata. Dunque, se preferite una moto che vi consenta di fare il tempo sul giro e la domenica dopo di andare a mangiare la polenta in cima al passo, l’italiana è lì ad aspettarvi.

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