Le statistiche dicono che per molti ragazzi, soprattutto nelle grandi città, prendere la patente non è una priorità. I mezzi di trasporto per i tratti brevi sono tutti lì a portata di card e, se il tragitto si allunga, c’è sempre un amico con la patente con cui usufruire di un’auto in sharing. La passione per i motori, insomma, rischia di diventare superata anche se, per fortuna, c’è chi continua ad alimentarla. «Io ho insegnato a mio figlio che le macchine fanno brum brum», dice Camillo Mazza, ingegnere, a.d. di Bosch Italia, «perché anche se stiamo lavorando sulle auto elettriche non possiamo dimenticare i motori a combustione». Il virus dei cilindri e delle valvole, insomma, continua a circolare.
Ma come si misura la febbre che provoca? Attraverso la verifica di otto eventi cui il vero appassionato deve partecipare almeno una volta nella vita. La scala del “passionometro” è semplice: se ne hai nel carniere due sei un fan dei motori, se le medaglie sono quattro sei un vero fanatico e se arrivi a quota sei ti puoi considerare un maniaco seriale. E chi arriva a mettere in bacheca l’intero filotto? Beh, si sconfina nella patologia, ma che cosa c’è di più bello del lasciare andare a tutto gas i propri impulsi?
Museo Ferrari di Maranello
La prima, irrinunciabile, tappa del grand tour degli sfegatati fan dei motori è il pellegrinaggio alla Mecca delle grandi automobili, che ovviamente è Maranello, dove si visita il Museo Ferrari per accendere idealmente una candela Champion sull’altare della bellezza su ruote. Arrivateci con la prole, per i ragazzi sarà un’esperienza indimenticabile, e scegliete il pacchetto completo che prevede di arrivare a Modena in treno per essere prelevati in stazione da una navetta (al costo di 12 euro) che porta dritti al luogo di culto. Dove con 64 euro si ha diritto non solo al biglietto di ingresso, ma anche a un’esperienza nel simulatore di Formula 1 della durata di dieci minuti. Roba che non si dimentica, proprio come l’incontro ravvicinato con la 296 Gts, una biposto spider, la prima sei cilindri a V ibrida plug-in, da 830 cavalli e 330 chilometri orari.
Passo dello Stelvio
Dopo la contemplazione arriva l’azione: non ci si può spacciare per veri appassionati se non si è scalato almeno una volta nella vita il Passo dello Stelvio. L’esperienza va fatta in estate al sorgere del sole, quando la strada viene illuminata da una luce magica e i tanti ciclisti e motard che si cimentano nell’impresa sono ancora tra le braccia di Morfeo. La levataccia sarà abbondantemente premiata da 48 tornanti, uno via l’altro con le pareti rocciose che creano echi giocando con il rombo del motore. Anche con il servosterzo ci vogliono bicipiti di ferro per arrivare in cima con un passo garibaldino. Ma quando si è in vetta, a quota 2.757 metri, qualsiasi sia la vostra auto potrete chiudere gli occhi… e sognare di avere vissuto il cimento con una supercar di razza purissima. Come la Maserati GranTurismo Folgore, un’elettrica al 100% che chiude la bocca una volta per tutte a chi sostiene ancora che le auto che vanno a watt e non a benzina sono noiose da guidare. Certo, sulle pareti non rimbalzerà un rombo baritonale, ma un sound artificiale che ricorda il V8 del Tridente.
24 Ore di Le Mans
Sempre in estate, nel mese di giugno, si tiene un altro appuntamento imperdibile per chi ha sangue a 100 ottani che scorre nelle vene. È la 24 Ore di Le Mans, dominata nel 2024 dalla Ferrari. E dato che va vista dal vivo almeno una volta nella vita, meglio evitare la suburra dell’interno del circuito, in cui più che sulle macchine si finisce per concentrarsi sui venditori di magliette e cappellini e sulle grigliate di salsicce, che trasformano la sacralità dell’evento in una festa strapaesana con i relativi fiumi di birra. L’alternativa richiede un sacrificio economico: su internet si trovano varie agenzie che offrono terrazze affacciate su curve leggendarie a prezzi compresi tra i 1.500 e i 12.500 euro. La tariffa comprende il servizio di ristorazione, bevande comprese, per l’intera durata di prove e gara e non sono previsti posti letto. Ma per un vero appassionato potersi appisolare di tanto in tanto su una chaise longue basta e avanza. L’auto da destinare al viaggio? Una confortevole, elettrica e veloce Suv Audi Q6 E-Tron. Audi con le sue supercar ha vinto più volte questa kermesse, che durante la notte non sussurra, ma spara nelle orecchie degli spettatori decibel a valanga.
Concorso di Eleganza Villa d’Este
Un mese prima della 24 Ore, in maggio, c’è il Concorso di Eleganza Villa d’Este, sulle rive del Lago di Como. Qui si incontra l’alta società delle auto e gareggiano le vetture più splendide di sempre d’epoca e non: per esempio, quest’anno una delle coppe in palio è stata vinta dalla nuova Alfa Romeo 33 Stradale, perché qui i fabbricanti di auto presentano le loro novità più affascinanti. E c’è spazio per l’arte sposata con lo sport. Julie Mehretu, artista americana, ha presentato qui la Bmw M Hybrid V8 Art Car che poi ha gareggiato alla 24 Ore di Le Mans. Mehretu ha spiegato il suo approccio: «Tutto il progetto Bmw Art Car riguarda l’invenzione, l’immaginazione, il superamento dei limiti di ciò che è possibile. Non ho pensato a questa macchina come a qualcosa da esporre. Ma ha qualcosa che correrà a Le Mans. È una pittura performativa. La mia Bmw Art Car è stata creata in stretta collaborazione con le squadre del motorsport e dell’ingegneria. È si è completata solo quando la gara è finita».
Guidare e pilotare con Siegfried Stohr
Dopo tanto charme è ora di scatenare i più bassi istinti iscrivendosi a un corso di guida veloce. Ce ne sono tanti, ma per andare sul sicuro si può puntare sullo psicologo ed ex pilota di Formula 1 Siegfried Stohr, che sul circuito di Misano Adriatico, ma anche a Monza, Imola, Mugello, insegna tutti i segreti e le tecniche che fanno andare più veloci. Si potrebbe obiettare che nell’era dei 30 all’ora in città, imparare ad andare forte è inutile. Ma volete mettere? Portare al limite una vettura come la Bmw M4 Competition da 530 cavalli è un’esperienza che ti riconcilia con la vita dopo che, appunto, sei forzatamente costretto a tenere a freno il piede destro per tutto il resto dell’anno. Oltre a far guidare su piste magiche, protagoniste dei mondiali di Formula 1 e del MotoGp.
Seguire la Mille Miglia
Una mission possible: la Mille Miglia. No, non si pretende una partecipazione diretta, ci sarebbe da risolvere la formalità di procurarsi una vettura all’altezza della situazione. E poi l’ambiente non è più quello di una volta per i troppi parvenu del volante, che vogliono soprattutto ostentare la loro ricchezza. Più semplicemente si tratta di godersi il passaggio delle auto, seguendo e anticipando in Toscana, Lazio, Umbria, Emilia-Romagna, Lombardia la straordinaria carovana con l’accortezza di scegliere uno o più punti di osservazione strategici, fatto che rende obbligatoria una ricognizione nei giorni precedenti l’evento. Sarà il trionfo della nostalgia dei tempi che furono ma anche, a sorpresa, una fonte d’ispirazione per capire su quale auto di oggi puntare dato che molte case inseriscono nella carovana (ovviamente fuori gara) i loro ultimi modelli: come ha fatto, per esempio, quest’anno Lancia con la nuova Ypsilon.
Visita alla Porsche di Zuffenhausen
Siccome non si vive solo di passato, sia pure straordinario, ecco un tuffo nella contemporaneità sotto forma di una visita in uno dei luoghi sacri per antonomasia del motorismo, lo stabilimento di Zuffenhausen, nei pressi di Stoccarda, in cui è nata la Porsche 911 e dove continuano a essere costruite le sue eredi contemporanee. Entrarci è praticamente impossibile, le visite guidate sono riservate a chi lavora a vario titolo per la casa tedesca, ma lo svettante monumento all’immortale sportiva che si trova davanti alla fabbrica vale da solo il pellegrinaggio. Da questa factory sta uscendo la nuova 911 T-Hybrid con prestazioni notevolmente affinate. È la prima 911 omologata per la strada dotata di un ibrido ad alte prestazioni superleggero. Ovviamente, non può mancare una visita al Museo Porsche, un’impressionante parata di modelli che, oltre all’omonimia con il numero di pronto intervento Usa, hanno scritto la storia dei motori come, per esempio, quella 917 che negli anni Sessanta e Settanta si contendeva le gare endurance con le Ferrari 330 e le Ford Gt 40.
Pebble Beach Concours d’Elegance
Infine, una tappa perfetta per chi ha una compagna poco coinvolta dalla febbre dei motori: credete che direbbe di no a un bel viaggio in agosto in California? Lei potrà godersi tutte le bellezze dello Stato che fu governato da Arnold Schwarzenegger, lui, magari con i pupi, si potrà ritagliare il tempo per andare, con la Ford Mustang Cabriolet (quella appena sfornata per il mercato a Stelle e Strisce) presa a noleggio, al Concorso di Eleganza che si svolge sui campi da golf di Pebble Beach. L’evento è aperto sia alle auto da collezione d’anteguerra sia a quelle post-belliche e i criteri di giudizio delle varie categorie sono la storia, lo stile e, soprattutto, l’autenticità. Come dire che una veterana degli anni 30, con la vernice originale e la patina del tempo che le dimostrano tutti i suoi anni, si farà facilmente preferire rispetto a un esemplare simile ma perfettamente restaurato tanto da sembrare nuovo di zecca.
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