Auto plug-in, ovvero un’ibrida ricaricabile, o una termica? Elettrica o a gas? Scegliere il gruppo propulsore dell’auto che si vuole acquistare è diventato complicato. A sciogliere in buona parte l’enigma sono stati i politici europei che hanno messo fuori gioco i motori a combustione dal 2035. Su questa decisione rimane, tuttavia, la spada di Damocle di un cambio di passo determinato dalla possibilità di arrivare a motori termici a emissioni zero, attraverso l’uso di combustibili puliti, per esempio l’idrogeno. Avere un’alternativa a una sola tecnologia è prudente, un po’ come indossare allo stesso tempo la cintura e le bretelle per i pantaloni.
I vantaggi delle auto plug-in
La scelta di un’auto alla spina pone tuttavia più di un dilemma, che si può esemplificare suddividendo gli automobilisti in tre categorie. C’è chi si accontenta della cintura e punta su vetture alla spina agili e poco potenti, city car da usare per 50-70 km al giorno in città; chi si trova più a suo agio indossando le bretelle, e ordina supercar elettriche con tanti cavalli, anche più di 300, non proprio una scelta green, e un’autonomia a lungo raggio, da 400 a 600 km. Infine, esiste un terzo polo, quello che abbina la cintura alle bretelle o viceversa. In questo caso la preferenza cade su auto plug-in, ibride ricaricabili, che aggiungono alla prospettiva di scorrazzare liberamente nelle Ztl la sicurezza di avere, quando occorre misurarsi su lunghi tragitti, l’autonomia delle auto termiche, alle quali bastano pochi minuti per fare il pieno di carburante.
Le ibride ricaricabili non sono la soluzione finale, ma offrono diversi vantaggi. Due soprattutto: emissioni di CO2 tra 20 e 30 grammi al chilometro, mentre una city car a benzina supera i 100; possibilità di viaggiare in elettrico, praticamente a emissioni zero, da 50 a 80 chilometri.
Sei auto plug-in di fascia medio alta
Business People ha esplorato la fascia medio-alta del mercato, dove sono presenti numerose plug-in, e scelto di approfondire sei Suv-crossover, lo stile di carrozzeria in questi ultimi anni più gettonato. Sono vetture costose, almeno il 20% in più delle sorelle endotermiche, anche se godono di bonus di Stato, ma interessanti e ricche di tecnologia. Alcune entusiasmano per il piacere della guida, altre più votate a rendere il viaggio rilassante. Si differenziano per dettagli tecnici che consentono di recuperare elettricità mentre si viaggia, con il vantaggio di aumentare i km a zero emissioni, e naturalmente per gli allestimenti più o meno lussuosi.
Tonale Q4 Plug-in
Il record della Tonale Q4 Plug-in (da 51.600 euro) è d’essere la prima Alfa Romeo con la spina. Si caratterizza per 280 cavalli di potenza, la trazione integrale, il cambio automatico a sei velocità, le prestazioni sportive. Dichiara di poter percorrere, 70 km in modalità elettrica, che in città possono diventare 80. Tanta roba per chi si muove nelle Ztl. Per ricaricare la batteria servono due ore e mezzo allacciati a una rete da 7,4 kW. Fuori si riconosce per il piccolo Biscione verde sulla porta posteriore sinistra e il doppio terminale di scarico cromato. Le prestazioni totali sono la combinazione dei 180 cv del quattro cilindri 1.300 cc turbo benzina e dei 120 dei due propulsori elettrici, che si disattivano al superamento dei 180 orari, velocità in Italia fuorilegge. Con la batteria carica e selezionando la modalità di guida Advance Efficiency (una delle tre disponibili) ci si muove in elettrico con la trazione sulle ruote posteriori.
Cupra Formentor Plug-in
Per chi non lo sapesse il nome Cupra è l’abbreviazione di “Cup Racing”, la premessa per alimentare aspettative di prestazioni a ruote fumanti, e sedendosi al volante della Formentor Plug-in più che su una crossover sembra di trovarsi su una coupé. I sedili sportivi avvolgenti, la pedaliera in alluminio e l’ambientazione minimal, ma curata in ogni singolo dettaglio, non lasciano dubbi. Bello il cruscotto coi due orologi digitali, che mostra anche le forze G che si sviluppano in marcia durante le curve. Il sistema ibrido è quello di tutte le plug-in medie del gruppo Volkswagen, un po’ più potente. Il motore 1.4 turbo benzina da 150 cv è abbinato a uno elettrico da 116 cv per una potenza combinata di 245 cv, la trazione sulle ruote anteriori e il cambio robotizzato a sei marce.
La batteria agli ioni di litio da 320 V si ricarica a una colonnina in poco più di tre ore, a casa ne occorrono almeno sei, e consente di percorrere una cinquantina di km a zero emissioni. La ricarica si effettua anche in movimento. Per esempio, lasciando rallentare il veicolo prima di premere il freno è possibile sfruttare al massimo la funzione di frenata rigenerativa.
Mercedes-Benz Gla Suv 250 ePlug-in hybrid
Appena rinnovata, la Mercedes-Benz Gla Suv 250 ePlug-in hybrid (stima prezzo circa 50 mila euro) è frutto di un restyling elegante, ma senza strafare, per il modello campione di vendite in Italia. Un record consolidato grazie alla versione Plug-in, che sbandiera un’autonomia elettrica di 70 km e ricariche ai wall-box in tre ore. Uno dei punti di forza degli interni è il doppio schermo indipendente, optional i due display panoramici da 10,25 pollici per un’esperienza olistica ad alta tecnologia. Nel caso di Gla 250 Plug-in debutta una propulsione ibrida ulteriormente evoluta. Abbina un motore termico quattro cilindri a benzina da 1.332 cc e 163 cv a uno elettrico da 109 cv per una potenza combinata di 218 cv e 450 Nm di coppia. Le emissioni di CO2 sono comprese tra i 24 ed i 31 g/km.
Toyota Rav4 2.5 Phev
Brillante nei sorpassi e al tempo stesso capace di convincere chi sta al volante a godersi il comfort con una guida relax. Ecco il succo della Toyota Rav4 2.5 Phev (da 54.500 euro), una spigolosa suv ibrida plug-in, lunga 460 cm, a trazione integrale e capace di erogare 306 cavalli di potenza combinata. L’andatura tranquilla consente anche di tagliare i consumi di carburante, primo obiettivo di questa ibrida ricaricabile con un’ampia autonomia in elettrico: fino a 75 km. La batteria agli ioni di litio da 18,1 kWh si ricarica in due ore e mezzo e le code danno modo di apprezzare il pacchetto di tecnologie studiate da Toyota per assistere chi sta al volante e prevenire gli incidenti. Tutto ruota su un sistema che opera in un raggio di intervento compreso fra i 10 km/h e la velocità massima. Utilizza una camera frontale e un sensore a onde millimetriche per rilevare la presenza di veicoli e pedoni di fronte alla vettura, ma anche se si immettono o escono dalle corsie di marcia.
Audi Q3 Sportback e-S-tronic
Tanta elettronica di sicurezza è patrimonio pure di Audi Q3 Sportback e-S-tronic (53.300 euro), la crossover Plug-in da 245 cv, una cinquantina di km in elettrico puro, 37 g/km di CO2. Denominata Sportback, per non essere banali, grazie alla coda sportiva che appaga l’occhio e la fiancata fluida che aumenta il dinamismo. E poi una dotazione Adas di Livello 2, merito del funzionamento abbinato del cruise control adattivo con il controllo automatico della corsia. La velocità si regola da sola in base al traffico presente su strada e la Q3 accelera e frena in un range di velocità tra 0 e 200 km/h.
Peugeot 408 Hybrid Gt e-Eat8
Alcune plug-in dispongono di una funzione che permette di immagazzinare una riserva di energia elettrica (da 10 km a batteria completa) da spendere successivamente nel corso del viaggio, magari dovendo attraversare un borgo a traffico limitato. È anche il caso di Peugeot 408 Hybrid Gt e- Eat8, ibrida ricaricabile da 224 cv (47.700 euro), che a batteria carica assicura un’autonomia elettrica di rilievo: 64 km.
Peugeot 408 esplora forme stilistiche d’avanguardia, un po’ berlina, un po’ coupé un po’ crossover. Lo si nota in particolare nella vista laterale che mostra un’altezza da crossover con il tetto rastremato stile coupé. Altri due segni distintivi sono la lunghezza di 470 cm e l’i-cockpit, il volante di diametro ridotto, che fa cambiare stile di guida. Infine, il consiglio più importante per beneficiare al massimo del risparmio di consumi e taglio all’inquinamento che consente la trazione elettrica: ricaricare la batteria a casa, in ufficio, in strada il più spesso possibile.
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