Mille Miglia 2023: al via la corsa più bella del mondo

A giugno torna, in versione “allungata”, la gara che unisce al fascino delle più belle auto storiche un tocco di glamour

Mille-Miglia

Tra i 405 equipaggi che si contendono la vittoria nell’edizione 2023 della Mille Miglia ce n’è uno che un primato l’ha già portato a casa. Sì, perché l’olandese Henricus Cornelis Lodewijk Van Den Munckhof e il suo co-pilota Franciscus Mathias Leonardus Poels totalizzano, ancora prima di partire con la loro Porsche 356 A 1600 del 1957, tra nomi e cognomi, l’imbattibile cifra di 69 caratteri, spazi esclusi. Improbabile vederli scritti per intero sul parafango come vuole la tradizione. Ma i campioni in carica Andrea Vesco e Fabio Salvinelli non li temono e puntano al tris contando sulla collaborazione dell’Alfa Romeo 6C 1750 SS del 1929 che guideranno lungo gli oltre 2 mila chilometri del percorso.

La storia della corsa

La 1000 Miglia nacque da un patto tra cinque amici, il 2 dicembre 1926. A Milano, nella casa di Giovanni Canestrini, giornalista della Gazzetta dello Sport, arrivarono i tre moschettieri bresciani, Franco Mazzotti, Aymo Maggi, Renzo Castagneto, accompagnati da Flaminio Monti. Quest’ultimo, una volta stabilito il percorso, chiese quanti chilometri fossero: «Circa 1.600», e Monti appena tornato dagli Stati Uniti sottolineò: «Chiamiamola 1000 miglia» e così fu.

Le date e il percorso della Mille Miglia 2023

Quest’anno si svolgerà dal 13 al 17 giugno «e, nello spirito di regalare a Brescia un’intera settimana sotto il segno della 1000 Miglia, la Corsa è diventata più grande, anticipando di un giorno la partenza da viale Venezia», dice Aldo Bonomi, presidente di Aci Brescia. «Sono infatti cinque i giorni di gara che ci porteranno ad attraversare l’Italia fino a Roma, nel ritorno a spingerci in Piemonte per poi rientrare verso il centro di Milano, che accoglierà la carovana per l’ultima notte di gara, che si concluderà come da tradizione sulle strade di Brescia».

I puristi, però, storcono il naso perché quel paio di migliaia di chilometri non equivale, comunque lo si rigiri, alle fatidiche 1000 Miglia, ma gli organizzatori rispondono sottolineando che l’allungamento è dovuto a un ampio sconfinamento in Piemonte, peraltro ineccepibile grazie ai precedenti del biennio 1947-48. La diatriba è la cartina al tornasole del rigore storico che in questa competizione regna sovrano.

Le regole

Per prima cosa, infatti, le auto che si schierano alla partenza devono essere dello stesso modello di almeno una che abbia preso il via ad almeno un’edizione di quelle disputate tra il ‘27 e il ‘57. Se, poi, la macchina ha corso “di persona”, l’iter di iscrizione va in discesa (quest’anno le veterane veraci sono 74), mentre le deroghe a queste regole si contano sulle dita di una mano e vengono concesse solo a capolavori assoluti della storia dei motori.

«La 1000 Miglia, insomma, è una cosa molto seria, anzi serissima. Oltre a essere uno spettacolo che tutto il mondo ammira e ci invidia, è la rappresentazione della passione che anima i partecipanti ed è un sogno spesso irraggiungibile per tantissimi collezionisti e amatori. Date la dimensione e la portata dell’evento, trovano spazio anche quelle personalità che lo vivono come passerella», fa notare Alberto Scuro, di recente confermato alla presidenza dell’Automotoclub Storico Italiano, «ma è quasi inevitabile, fa parte del gioco. Come Asi siamo orgogliosi di dare un contributo per il rilascio della Carta Fiva alle vetture dei tesserati che vi partecipano: è la certificazione internazionale senza la quale non è possibile prendere il via e ogni anno, con l’organizzazione della 1000 Miglia, viene predisposta una sessione speciale per l’esame delle auto da parte dei Commissari Tecnici Asi ed è un’occasione unica per riunire esemplari di gran pregio e pedigree». Ogni vettura è anche dotata del Gps Tracker, un dispositivo che registra il rispetto del percorso di gara e anche la velocità della vettura.

Quanto costa partecipare alla 1000 Miglia

Ovviamente per poter prendere il via da Brescia il requisito fondamentale è possedere molto denaro, ma è meritorio che tanti appassionati lo utilizzino per uno scopo nobile come mantenere in ordine dei veri pezzi da museo dell’automobile. «Alcuni appassionati del genere, giapponesi, australiani, americani, argentini lasciano i loro preziosi gioielli a quattro ruote in Europa in officine specializzate che le mantengono in perfetta forma», spiega Stefano Agazzi, responsabile della squadra ufficiale Heritage Alfa Romeo, «pronte ad affrontare in inverno la Winter Marathon e in estate la 1000 Miglia. Un impegno costante, perché le veterane a quattro ruote devono fare regolari “sgambate” anche quando non sono impegnate in gara: la cosa che fa più male in assoluto a una vettura d’epoca è restare ferma».

Fatto che implica le prestazioni a tempo pieno di almeno un meccanico capace di mettere le mani su purosangue attempate come una Bugatti T40, una Ferrari 166 MM o una Fiat Topolino. Insomma: i 12 mila euro richiesti a ciascun equipaggio per poter presentare la domanda di iscrizione sono solo la punta di un iceberg di spese. E se proprio si vuole strafare, ecco il pacchetto Platinum da circa 67 mila euro che prevede sei tra piloti e co-piloti per ciascuna auto con la possibilità di darsi il cambio a proprio piacimento.

«Alla prossima edizione della Mille Miglia sarà in ogni caso possibile ammirare auto da sogno come le Alfa Romeo 8C 2300 e 2900 e alcune Ferrari da corsa», aggiunge Agazzi. «Si tratta di vetture che possono quotare più di 10 milioni di euro, per fortuna appannaggio in maggioranza di uomini e donne spinti da una sincera passione per le belle automobili».

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I partecipanti della Mille Miglia 2023

Una passione che non va mai in pensione, come dimostra Alberto Bombassei vicentino, classe 1940. Il fondatore della Brembo non pone freni al suo amore per i motori d’annata e dopo aver partecipato alla scorsa edizione al volante di una Austin Healey, si presenta al via quest’anno con una Lancia B24 Convertibile Pininfarina del 1956. Poi c’è il miliardario tedesco Andrea Pohl, Ceo di Deutsche Vermoegensberatung, la principale società tedesca che offre fondi comuni di investimento. Veterano della manifestazione, guida un Cavallino purissimo sangue, la Ferrari 250 MM Spider Vignale del 1953, spesso accompagnato dalla figlia Nathalie.

E per chi ancora pensasse che questo sia un mondo tutto declinato al maschile ecco la psicologa e scrittrice tedesca Gabriele Buerger, altra fedelissima della Freccia Rossa, che insieme a Jutta Roschmann farà battere il cuore agli appassionati con una splendida Maserati A6 GCS Spider del 1955. Ultima in ordine di citazione, ma tra le primissime nel gradimento degli spettatori, la Mercedes 300 SL del 1954 (parente alla lontana della Mercedes 300 Slr Uhlenhaut Coupé tirata in due esemplari, e venduta alla “modica” cifra di 135 milioni di euro, diventata ufficialmente l’auto più cara al mondo).

A far spiccare il volo alle sue ali di gabbiano è una vecchia conoscenza dei patiti della Formula 1, il tedesco Jochen Mass, 77 anni il prossimo 30 settembre. Per lui i cinque giorni di gara che metteranno a dura prova la resistenza di molti concorrenti non saranno un problema: ha corso la sua ultima 24 Ore di Le Mans nel 1995. Questo è il vero popolo delle corse, lo spirito cavalleresco che dovrebbe animare una competizione ispirata ad antichi valori.

Inevitabilmente, il virus dell’esibizione si è insinuato anche nella 1000 Miglia da quando nella carovana si sono cominciati a sentire termini come “motorsport” invece di “automobilismo”, ma anche lifestyle, che in questo caso si potrebbe tradurre come “ostentazione”. Molti quest’anno sono sorpresi che ci sia il “Global brand ambassador di 1000 Miglia”, al secolo James Walker, famoso come Ms Jww, un uomo che svolge l’invidiabile attività di video blogger di supercar. Grazie a un piccolo arsenale di telecamere professionali e di una flotta composta da alcune delle più ambite automobili del pianeta, i famosi video di Mr Jww portano chi li visualizza in un mondo di potenza, di stile e di sogni. Il segno dei tempi, della 1000 Miglia che moltiplica e si palleggia tra il diavolo e l’acqua santa, dopo aver attraversato l’Atlantico ed essere sbarcata negli States.


Ha collaborato Nicole Berti di Carimate | Questo articolo è tratto da Business People di giugno 2023, scarica il numero o abbonati qui

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