Al suo cospetto anche l’auto elettrica più virtuosa dovrebbe arrossire, perché il prototipo Zedu-1, messo a punto dall’industria automobilistica Hwa e dal Dlr Institute of Vehicle Concepts di Stoccarda, oltre a non emettere CO2 riduce praticamente a zero la produzione di particelle microplastiche e polveri sottili derivante da freni e pneumatici.
Il progetto potrebbe avere un futuro luminoso, lo dimostrano i 6 milioni di euro investiti dal ministero dell’Economia, del Lavoro e del Turismo del Baden Württemberg. In concreto, i classici freni a disco non ci sono più, sostituiti da un impianto chiuso nel cambio del motore elettrico in grado comunque di recuperare l’energia e darla alle batterie. Le ruote, poi, sono un sistema chiuso in cui le particelle inquinanti vengono aspirate e inviate a un filtro che, in soldoni, funziona come un’aspirapolvere e restituisce all’ambiente solo aria purificata.
«I freni sono a emissioni zero così come gli pneumatici, almeno fino a una velocità di 50 chilometri orari», dice il responsabile del progetto Franz Philipps. «E ad andature più elevate il beneficio resta comunque del 70-80%». Zedu-1, dunque, è il veicolo più ecologico del mondo? I suoi costruttori ci mettono la mano sul fuoco, ma una cosa è certa: fare di meglio allo stato dell’arte, forse è possibile, ma improbabile…
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