L’alta orologeria, tradizionalmente legata a eccellenza tecnica, materiali pregiati e perizia artigianale, mostra oggi un volto orientato alla conservazione di ecosistemi e specie minacciate. Non si tratta di slogan, bensì di progetti concreti, supportati da collaborazioni con organismi impegnati nella ricerca e nella difesa degli habitat, in un impegno condiviso per monitorare le dinamiche ecologiche.
Rolex, con il programma Perpetual Planet Initiative, prosegue un percorso iniziato quasi un secolo fa, quando sostenere gli esploratori significava spingersi oltre i confini del sapere. Ora l’attenzione non si limita alla scoperta: l’obiettivo è tutelare la vita sulla Terra, attraverso partnership con realtà come Mission Blue e National Geographic Society. Nel caso di Mission Blue, il sostegno di Rolex si concentra su aree come la Exmouth Gulf e la Ningaloo Coast, regione riconosciuta dall’Unesco, in cui la ricchezza di habitat marini ospita megafauna, comprese le megattere. Qui i progetti non si limitano a salvaguardare una singola specie: si studia l’interdipendenza tra gli organismi, collegando la salute degli ecosistemi alle migrazioni delle balene e all’equilibrio tra gli esseri che popolano le acque australiane.
Hublot, attraverso United for Change, sottolinea la necessità di proteggere specie a rischio e di sensibilizzare un pubblico più attento. La collaborazione con Sorai (Save Our Rhinos Africa and India), sostenuta dall’ex atleta Kevin Pietersen, si focalizza sul rinoceronte, minacciato dal bracconaggio e dalla riduzione degli habitat. Hublot ha introdotto un’edizione limitata dello Spirit of Big Bang Tourbillon 5-Day Power Reserve, destinando parte dei ricavi a iniziative di tutela di questi animali. L’approccio va oltre la donazione: coinvolge istituzioni e associazioni, promuovendo ricerca, controllo del territorio e prevenzione delle attività illecite.
Anche il marchio tedesco Tutima si impegna in questa direzione con il Mara Safari Chronograph, legato al Mara Elephant Project, attivo nella protezione degli elefanti e dei loro ambienti tra Serengeti e Maasai Mara. Queste aree richiedono un approccio integrato, nel quale i fondi raccolti dalla vendita del segnatempo sostengono la formazione dei ranger, l’analisi delle migrazioni, la prevenzione del bracconaggio e la promozione di una convivenza pacifica tra comunità locali e fauna selvatica. In questo modo, non ci si limita a testimoniare un problema, ma si partecipa attivamente a una soluzione che tenga conto delle necessità di ogni soggetto coinvolto.
L’impegno di marchi come Rolex, Hublot e Tutima a favore della tutela ambientale e della salvaguardia di specie minacciate si basa su partnership con organizzazioni radicate a livello locale e internazionale. L’industria orologiera viene così inserita in un contesto più ampio, dove scienza, monitoraggio e prevenzione mirano a contenere i danni causati dalle attività umane, preservando il futuro di creature capaci di adattarsi a contesti remoti. Queste iniziative non definiscono in modo univoco il futuro dell’orologeria, ma rappresentano tentativi di legare il prodotto alla responsabilità sociale, all’impegno sul campo e alla condivisione di saperi. La maggiore sensibilità del pubblico e la percezione chiara delle conseguenze delle azioni umane spingono i marchi a cercare nuove strade per dare un contributo, anche se parziale, a un futuro più equilibrato. L’apprezzamento di un orologio, così, potrà andare oltre la perfezione estetica o l’innovazione tecnica, per includere storie di chi si impegna a preservare un patrimonio naturale che non appartiene a un singolo brand, ma a chiunque riconosca nel tempo un’occasione di cambiamento.
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