Questa mattina a Milano, si è creata una lunga coda davanti allo storico Palazzo delle Poste di Piazza Cordusio. No, le persone in attesa non volevano inviare raccomandate o pacchi, ma cercavano di essere i primi a mettere piede nel primo negozio Starbucks in Italia. Chi si aspetta una replica di un format uguale in tutto il mondo dovrà rivedere le proprie aspettative: quello che ha aperto nell’ex palazzo delle Poste è una “Reserve roastery“: una caffetteria-torrefazione di lusso con tazze minimaliste al posto dei celebri bicchieri bianchi e verdi e un impianto di torrefazione a vista, dotato di silos caricati a lotti di 40-60 chili. Qui il caffè viene tostato in 15 minuti circa e poi spedito direttamente, attraverso una rete di tubi a vista appesi al soffitto, al bancone del bar. Che il locale sia completamente diverso da quelli tradizionali lo si capisce già dall’esterno: invece della celebre insegna con la sirena bicaudata, è presente una scritta discreta e un cortile separato da siepi verdi, così da non interferire troppo con la facciata in stile umbertino del palazzo in cui ha sede il punto vendita del colosso americano.
Il primo Starbucks di Milano è diverso anche nella proposta. Niente bibitoni e, soprattutto, niente Frappuccino. Nel negozio di lusso italiano il protagonista è il caffè, proprio quello che piace agli italiani, in 115 versioni differenti: l’espresso è venduto a 1,8 euro, il cappuccino costa da 4,5 a 5,5 euro (in base alle dimensioni), una marocchino 3,5 euro. Nella Reserve roastery si possono gustare anche ottimi aperitivi, birre, long drink, con prezzi in linea con gli standard milanesi: al cocktail bar, un drink arriva a costare fino a 20 euro. E poi, ancora, pizzette, panini e tiramisù della famosa bakery Princi. L’obiettivo è attirare non solo turisti, ma anche autoctoni. Chissà se quello che ora è il più grande negozio Starbucks d’Europa riuscirà nel suo intento.