Rara Avis, Moda in volo alle Uccellerie Farnesiane di Roma

Fino al 21 luglio la mostra con abiti e oggetti firmati Dior, Prada, Givenchy e Thierry Mugler. Tra i look da non perdere, gli abiti indossati al Met Gala da Katy Perry e Florence Welch e Vittoria del Colibrì, l’outfit in seta non violenta, progettato appositamente per la mostra da Tiziano Guardini

Rara Avis, Moda in volo alle Uccellerie Farnesiane di Roma

C’è un luogo semi segreto nel parco archeologico del Colosseo a Roma. Si tratta delle Uccellerie Farnesiane. Incastonate negli Orti Farnesiani del Palatino, il primo giardino botanico del mondo, voluto nel XVI secolo dal cardinale Alessandro Farnese, le Uccellerie sono tornate all’antico splendore nel 2018 dopo un importante restauro costato 1,5 milioni di euro. Qui, tra la statua del Ninfeo della pioggia e le grandi voliere, fino al 21 luglio arte e stile dialogano sotto l’ala della mostra Rara Avis, Moda in volo e con la curatela di Sofia Gnoli. Un progetto espositivo inedito, che valorizza lo spazio e lo impreziosisce con creazioni couture ispirate al mondo dei volatili.
“La nuova mostra in programma, ancor più che in altri casi, conferma la volontà del Parco archeologico del Colosseo di vivificare i suoi importanti complessi architettonici con eventi culturali che traggano la loro ispirazione dal genius loci, in dialogo con le energie creative che progressivamente emergono dalla società civile. Una successione di straordinari abiti-uccello e accessori piumati anima, infatti, sul Palatino, le Uccelliere Farnesiane”, spiega Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo. “Grande attenzione è stata riservata, oltre che alla scelta degli oggetti, anche all’allestimento della mostra, che sarà immersivo con proiezioni di un paesaggio idilliaco, dei suoni e dei rumori della natura per la voliera che ospita la sezione Caleidoscopiche Visioni e la simulazione di tuoni e lampi nell’altra per la sezione Il Mito”.

Maison e opere d’arte come la Leda e il cigno di Francesco Melzi si raccontano nelle tre sezioni con abiti piumati e accessori uccello, che fanno parte di un lessico allegorico dai molteplici significati, simbolo di contrastanti allusioni, che ha incantato nei secoli artisti e scrittori, scultori e fashion designer. Inquietanti o benevoli, comunque metaforici, gli uccelli fanno parte del lessico delle apparenze sin dall’antichità. “Proprio come due Wunderkammer, le stanze delle meraviglie, che tra il Cinquecento e il Seicento ospitavano rarità naturali e artificiali” aggiunge Sofia Gnoli, curatrice della mostra, “le Uccelliere accolgono abiti visionari e accessori nati dalle idee di designer internazionali. Vorremmo far vivere ai visitatori un’esperienza di stupore, come se si immergessero in un piccolo cosmo strabiliante, in cui c’è una corrispondenza tra uomo e animale, per guardare più lontano, al rapporto stesso con la natura”.

Dentro la mostra Rara Avis, Moda in volo

Il percorso si apre con la sezione Il Mito, dedicata al mito e al divino, con abiti-uccello bianchi, neri e oro come l’abito-cigno di Maria Grazia Chiuri per Dior e il cigno nero di Alexander McQueen per Givenchy per la collezione haute-couture dell’autunno-inverno 1997, che riporta alla memoria la torbida Odile de Il Lago dei Cigni di Tchaikovsky. Si passa poi dall’oscurità alla luce con l’abito da angelo disegnato da Donatella Versace per Katy Perry in occasione del Gala del Metropolitan Museum del 2018.

Il bozzetto di “Arcangelo Gabriele”, miniabito ricamato in metal mesh con ali di piume, di Atelier Versace by Donatella Versace per Katy Perry, Met Gala, New York, 2018 © Courtesy of Versace

A concludere la sezione, La vittoria del colibrì, l’abito realizzato appositamente per l’esposizione da Tiziano Guardini. Realizzato con piume di seta Ahimsa, seta non violenta che non uccide il baco all’interno del bozzolo, l’abito trae ispirazione da un’antica fiaba africana che racconta di un grande incendio scoppiato in una foresta: tutti gli animali iniziarono a scappare preoccupati per le proprie provviste e per le proprie case – tutti, tranne uno – un piccolo colibrì che prendeva da uno specchio d’acqua piccole gocce, per poi farle cadere sopra le fiamme. Gli animali vedendo l’agire del piccolo volatile iniziarono a deriderlo; il leone lo fermò e gli disse: “cosa ti credi di fare tu che sei così piccoletto? “Ed il colibrì prima di tornare verso le fiamme, si girò e rispose: “io faccio la mia parte”. Alla fine, tutti quanti domarono l’incendio della propria foresta.
La seconda sezione, intitolata Le ALI, irreALI, reALI, è poi dedicata agli accessori “aviari” di Anna Piaggi e provenienti dalla sua collezione personale, tra cui una borsa gabbietta con canarini e cappelli di Schiaparelli e Philip Treacy. A chiudere il percorso le Caleidoscopiche Visioni con gli abiti surreali che animano una sorta di giardino dell’Eden con le creazioni di Roberto Capucci, Jean Paul Gaultier, Thierry Mugler, Dolce & Gabbana e anche l’abito realizzato da Alessandro Michele/ Gucci per Florence Welch in occasione del Met Gala del 2019. La mostra si chiude con l’abito-pavone di Miuccia Prada, musa insuperata dell’anti-grazioso.


Articolo pubblicato sul numero di giugno 2024 di Voilà – Acquistalo in edicola o scarica la tua copia da App Store o Google Play

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