Gli italiani (purtroppo) fanno a meno dei libri: stando all’ultima rilevazione Istat sulla produzione e la lettura di libri nel 2014, risulta che quasi una famiglia su dieci (9,8%) non ha nemmeno un libro in casa.Il 63,5% non supera le 100 unità di tomi in proprio possesso.
La lettura, insomma, è un passatempo sempre più sconosciuto tant’è vero che la percentuale di persone che hanno letto almeno un libro in un anno scende dal 46% del 2012 e al 43% del 2013 fino all’attuale 41,4%.
POCHI RESISTENTI. «La crisi della lettura è da attribuire soprattutto a una diminuzione dei lettori deboli (da 11,5 milioni del 2013 a 10,7 del 2014, pari a una variazione annua del -6,8%)», si legge nel testo della ricerca. «Quasi un lettore su due (45%) dichiara di aver letto al massimo tre libri in un anno».
Ed effettivamente la quota di lettori forti, ossia quelli che riescono a leggere almeno un libro al mese, sembra rappresentare una certezza per librai e commercianti, mantenendosi stabile al 14,3% rispetto al totale lettori (nel 2013 erano il 13,9%).
PALLA AI GENITORI. In generale la ricerca sottolinea quanto sia importante avere in casa due genitori amanti della lettura: «Leggono libri il 66,9% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori, contro il 32,7% di quelli con genitori che non leggono libri», si legge.
Fa differenza anche il tipo di carriera scolastica: più è alto il titolo di studio è più si legge, se è vero che circa tre laureati su quattro leggono (il 74,9% contro il 77,1% nel 2013), mentre solo uno su due dei diplomati superiori è dedito ai libri (51,1%; il 53% nel 2013).
E-BOOK IN CRESCITA. Quanto alla produzione dei testi, cresce il settore degli e-book: ormai la versione digitale è prevista per la metà dei testi scolastici (49,6%), e quasi un libro stampato su quattro è distribuito anche in e-book. Infine, appare in netta ripresa il comparto ragazzi: +18,6% il numero di titoli pubblicati rispetto al 2012
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