Una settimana al museo

Altro che una notte come Ben Stiller nel noto film, non basterebbero nemmeno sette giorni per visitare tutto il Deutsches Museum di Monaco di Baviera, il più grande al mondo dedicato a scienza e tecnologia

Sorto su una piccola isola sul fiume Isar, con i suoi 50 mila metri quadrati di superficie il Deutsches Museum (per esteso Deutsches Museum von Meisterwerken der Naturwissenschaft und Technik) di Monaco di Baviera, in Germania, può vantare il titolo di museo della scienza e della tecnologia più grande del mondo. Sarà per questo che ogni anno attira circa un milione e 300 mila visitatori da ogni parte del globo, desiderosi di ammirare i ben 28 mila oggetti esposti, appartenenti a 50 aree differenti. Certo, ben pochi di loro – per non dire nessuno – possono dire di averlo visto tutto, a meno che non abbiano passato una settimana nelle sue sale: tanto tempo, secondo le stime, sarebbe necessario per visitare tutte le esposizioni permanenti, che spaziano dai trasporti agli strumenti musicali, dalle fonti energetiche alla comunicazione, passando per chimica, materiali, scienze naturali e nuove tecnologie. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti.

LA NOSTRA INTERVISTA A WOLFGANG M. HECKL, DG DEL MUSEO

ESPOSIZIONI DA OSKAR

Artefice della nascita del museo, fondato ufficialmente il 28 giugno 1903 nel corso di un incontro dell’Associazione degli ingegneri tedeschi (VDI), fu Oskar von Miller, conosciuto per aver costruito la prima linea ad alta tensione da Miesbach a Monaco di Baviera (57 km) nel 1882, per l’esposizione di tecnologia elettronica al Glaspalast a Monaco. Fu lui che, già qualche mese prima del meeting, radunò un piccolo gruppo di colleghi che supportasse la sua iniziativa, per la quale loro donarono 260 mila marchi ed elessero un comitato provvisorio che amministrasse l’inizio dell’attività. Poco dopo il principe Ludwig acconsentì ad agire come padrone del museo e la città di Monaco destinò l’allora Kohleinsel (“isola del carbone”, ora ribattezzata Museumsinsel, “isola del museo”) a ospitare il progetto. Da allora le esposizioni iniziarono ad arrivare da tutta la Germania e dall’estero, anche se von Miller riuscì a inaugurare il nuovo museo solo il 2 maggio 1925, dopo un ritardo di almeno dieci anni. Negli anni, tra alti e bassi, il Deutsches Museum ha continuato a crescere ed evolversi fino a raggiungere le attuali, mastodontiche, dimensioni che gli hanno consentito di aggiudicarsi il primato. Negli anni Ottanta e Novanta vennero inoltre stretti accordi con lo Science Center di Bonn per la creazione del distaccamento nella città, e l’esposizione all’aeroporto Flugwerft Schleißheim, mentre nel 1996 il governo bavarese gli ha donato degli edifici sulla Theresienhöhe, sempre a Monaco, dove sono stati spostati automobili e treni dando il via a un nuovo museo sui trasporti, il Deutsches Museum Verkehrszentrum, che ha aperto i battenti nel 2003.

DALLO SPAZIO AL CENTRO DELLA TERRA

Naturalmente ciascuno ha i propri interessi e l’ambizione del museo è proprio quella di rispondere alle curiosità di ciascuno, non solo esponendo oggetti che ripercorrono l’evoluzione scientifica e tecnologica, ma coinvolgendo al massimo i visitatori, immergendoli in realtà sconosciute o, addirittura, chiamandoli a interagire con le installazioni per rendere più accessibili materie altrimenti complesse per il grande pubblico. Così nel centro nuove tecnologie è possibile incontrare scienziati all’opera in tre laboratori di ricerca, mentre nell’area dedicata alla chimica basta schiacciare un bottone per dare il via e assistere a una se-rie di esperimenti automatici. Nel piano interrato, tra le altre cose, ci si imbatte in una delle più ampie esposizioni (davvero da non perdere), quella sull’industria mineraria. Un itinerario in buona parte sotterraneo, realizzato su tre livelli collegati tra loro attraverso scale e discese anguste, per rendere in modo il più possibile realistico l’atmosfera di una vera miniera. Non solo di carbone, anche aurifera e di sale. All’opposto, al secondo piano, è altrettanto interessante e coinvolgente la sezione dedicata alla “conquista” del cosmo, con tanto di riproduzione della prima passeggiata nello spazio dell’astronauta americano Edward White nel 1965.

Esposizioni temporanee

DAS GELBE VOM EI – Fino al 6 gennaio 2014 – Il giallo dell’uovo è dedicata agli effetti della nutrizione e delle abitudini alimentari, la produzione e la conservazione del cibo, e la storia della cultura alimentare. Il tutto spiegato attraverso oggetti storici e moderni, ma anche stand interattivi per incoraggiare i visitatori a prendere parte attivamente all’esposizione.CHEMIE IN FREIZEIT UND SPORT – Fino al 31 dicembre 2014 – Anteprima della nuova area permanente dedicata alla chimica di prossima apertura, la rassegna (in italiano La chimica nelle attività ricreative e nello sport, ndr) mostra come gli esperti del settore abbiano lavorato negli anni permettere a punto vestiario e strumenti sempre più leggeri, pratici e durevoli per godere del tempo libero e dare il meglio in campo sportivo.LEONARDO DA VINCI: VORBILD NATUR – ZEICHNUNGEN UND MODELLE – Fino al 4 agosto 2014 – Arrivano direttamente dal Museo della scienza e della tecnica di Milano i 49 pezzi di Ispirato dalla natura – disegni e modelli , costruiti sulla base delle illustrazioni di Leonardo da Vinci esposte in associazione a opere di suoi contemporanei che intrapresero studi simili in campo tecnico e scientifico.

ESPERIENZA INDIMENTICABILE A OGNI ETÀ

E non si possono dimenticare i più comuni, ma non meno interessanti navi e aerei. Oltre a un modellino ferroviario funzionante di oltre 400 metri quadrati. Così come l’osservatorio astronomico o la replica delle pitture rupestri delle Grotte di Altamira (situate nei pressi della cittadina spagnola di Santillana del Mar in Cantabria, 30 chilometri a ovest di Santander), patrimonio Unesco non più visibile nella sua versione originale a scopo conservativo. Ma sarebbe davvero riduttivo pensare di poter illustrare in poche parole ogni area di questo enorme spazio espositivo, pensato per affascinare a tutte le età. Anche i bambini, infatti, hanno una sezione interamente dedicata a loro, dove un migliaio di attività divertenti non aspettano altro che le loro menti curiose. Un primo passo per iniziare a esplorare la scienza già a partire dai tre anni. Naturalmente in compagnia di insegnanti e genitori. La parola d’ordine, dunque, è vivere l’esperienza del museo in prima persona, magari arrivando sul posto dopo aver “studiato” un po’ la sua immensa piantina (disponibile sul sito www.deutsches-mu-seum.de), per assicurarsi di non perdere le aree più suggestive. Almeno secondo i propri interessi.

PASSATO, PRESENTE E FUTURO

Le numerose sezioni del museo non si limitano a spiegare (in modo coinvolgente e comprensibile a tutti) il funzionamento di macchinari per la produzione di energia, mezzi di trasporto e altri strumenti. Permette anche di fare un tuffo nel passato ammirando antichi velieri e loro ricostruzioni, strumenti musicali d’epoca (subito sotto), aerei d’altri tempi e tanti altri ritrovati tecnologici oggi “superati”. Così come alza il sipario sulle ultime scoperte che, illustrandone la portata e le possibili applicazioni future, dando anche la possibilità di dare il via personalmente a esperimenti automatici (è sufficiente schiacciare un semplice bottone) per vedere con i propri occhi la scienza all’opera. Insomma, l’idea è quella di offrire un quadro a 360 gradi il più possibile esauriente e sempre aggiornato sulla scienza e la tecnologia e ogni loro sfaccettatura.

PER ADULTI E BAMBINI

Al secondo piano si trova la sezione dedicata alla conquista del cosmo, con tanto di riproduzione della prima passeggiata dell’uomo nello spazio, che vide protagonista l’astronauta americano Edward White, nel 1965. Sotto, tre immagini di come il museo sia pensato per coinvolgere attivamente i visitatori nel corso del loro tour, siano essi adulti o bambini. Proprio ai bambini è dedicata un’intera sezione del museo, contenente un migliaio di attività appositamente pensate per loro. In basso, la grande ricostruzione del “pendolo di Foucault”, utilizzato dall’omonimo scienziato nel XIX secolo per dimostrare fisicamente la rotazione terrestre. Situata nella torre del Deutsches Museum, questa palla di piombo da 30 chili sospesa su un cavo di acciaio di 60 metri, con il suo lento movimento, ha un effetto davvero ipnotico.

Altri da non perdere

MUSEUM OF SCIENCE AND INDUSTRYChicagoTra le sue attrazioni più note, la perfetta ricostruzione di una miniera di attività, un sottomarino tedesco U-505 catturato durante la seconda guerra mondiale, un modellino ferroviario di 330 metri quadrati, il primo treno passeggeri con motore diesel in acciaio inox Pioneer Zephyr e l’Apollo 8 che ha portato i primi uomini intorno alla Luna. Non solo, dal 16 ottobre al 17 febbraio 2014, ospiterà la mostra Treasures of the Walt Disney Archives: oltre 300 oggetti, molti dei quali mai visti dal pubblico, per ripercorrere la storia della Disney.www.msichicago.org

MUSEO NAZIONALE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI

MilanoFondato nel 1953, è il più grande in Italia. Vanta un patrimonio di 15 mila beni tecnico-scientifici e artistici (tra cui il celebre sottomarino Enrico Toti e la galleria dedicata alle macchine e alle invenzioni di Leonardo da Vinci), oltre a un archivio cartaceo e fotografico e una biblioteca da oltre 40 mila volumi e riviste. Si distingue per l’organizzazione di numerosissimi laboratori interattivi, eventi e aperture straordinarie – anche notturne! – così come di mostre temporanee. Come quella dedicata alla storia dell’informatica in programma fino al 31 dicembre.www.museoscienza.org

MUSETrentoAppena inaugurato, il Museo della scienza di Trento è l’ultima novità del settore. A progettare l’edificio da 12.600 metri quadri, perseguendo sostenibilità ambientale e risparmio energetico, l’archistar Renzo Piano. Oltre all’esposizione permanente, fino al 31 dicembre ospiterà la temporanea La mano – Arte, arto, artefatti basata su installazioni interattive, reperti storici e oggetti d’arte.www.muse.it

SCIENCE MUSEUMLondraTra le sue aree più note, quella dedicata ai reperti che raccontano la storia dell’esplorazione dello spazio (Exploring Space) e la Launchpad gallery, pensata per spiegare le principali leggi della fisica attraverso 50 attività interattive. Oltre a imperdibili eventi giornalieri, espone fino a marzo 2014 fotografie di Tony Ray-Jones and Martin Parr. Si concluderà invece il 21 ottobre Codebreaker, la mostra dedicata al centenario della nascita del matematico Alan Turing.www.sciencemuseum.org.uk

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