Viaggi in Italia: 7 itinerari per 7 auto

Dopo mesi rintanati in casa causa pandemia, si può finalmente tornare al volante per assaporare il piacere della guida, esaltato dalla scelta delle quattro ruote giuste per alcuni dei più affascinanti itinerari italiani

In tempi di lockdown, tra i patiti della guida veloce e sicura c’è chi si è comprato un simulatore per allenarsi guidando a casa e chi ha scaricato le mappe dell’americana Route 66 o della cinese Tianmen Road per sognare seduto sul divano viaggi meravigliosi al volante. L’Italia, in questo campo, ha tantissimi assi da giocare. Business People ha scelto sette itinerari di gran fascino (molto più brevi dei 4 mila km che collegano Chicago a Santa Monica con la Route 66) e per ciascuna strada ha selezionato un modello in grado di esaltarne il piacere di guida, abbinamenti destinati a diventare protagonisti assoluti dell’album dei ricordi, magari con l’aiuto dello smartphone. Eccoli.

Strada Statale dello Stelvio al volante della Bmw Serie 4 Cabrio

Sì, d’accordo, per poterla raccontare ai nipoti andrebbe fatta in bicicletta. Ma la Strada Statale dello Stelvio che collega la lombarda Valtellina con la Val Venosta, in Trentino-Alto Adige, è troppo bella per essere negata a chi non ha nelle gambe la potenza di Vincenzo Nibali. Quindi in attesa di pedalare sugli 88 tornanti tra salita e vertiginosa discesa dai 2.758 metri del Passo, vale la pena di fare una ricognizione su quattro ruote. Con che auto? Ovvio, con una capace di esaltare il piacere della guida, magari con un tocco d’antan come la capote in tela della Bmw Serie 4 Cabrio (da 59.250 euro), che si candida alla scalata anche perché il suo peso è perfettamente ripartito tra i due assi a garanzia di un comportamento neutro nelle curve. Poi, per sentirsi in sintonia con chi si arrampica con pedalata assistita, meglio scegliere il motore 3 mila. È un ibrido leggero a benzina da 374 cv con una batteria che genera fino a 11 cavalli in fase di spinta. Solo un aiutino, concesso dall’antidoping dei motori.

Orvieto-Todi con la Jeep Compass

Se ve la prendete comoda ci vogliono una quarantina di minuti. Ma l’ideale è metterci molto di più perché il tragitto che collega Orvieto e Todi, lungo 41 km, invita a ben più di una sosta per godersi il paesaggio, soprattutto nel tratto che costeggia il Lago di Corbara e le strette anse del Tevere. È la zona delle Gole del Forello che non va lasciata indietro senza avere fatto una deviazione per visitare il centro storico del borgo di Civitella del Lago. Rientrati sulla via maestra, ecco i rettilinei che portano a Todi ideali per testare le doti del motore a benzina da 150 cavalli della nuova Jeep Compass (da 29.850 euro), una 4×4 che viaggia su rotaie anche quando il maltempo rende insidiose le curve di questa meravigliosa strada collinare che consentirebbe di affrontare ogni tornante scalando con la doppietta. Se, poi, non si è del posto e ci si perde nessun problema: scende in campo il navigatore interattivo con visualizzazione 3D cui si può chiedere aiuto anche con la voce.

Panoramica Zegna sulla Porsche Taycan Cross Turismo

A seconda di dove la prendi, la Panoramica Zegna, che si dipana dal Biellese orientale alla Valle Cervo, è lunga tra i 26 e i 45 km. Meglio godersela tutta con una coupé che ha ricevuto in dote dai progettisti due porte in più, la neonata Porsche Taycan Cross Turismo (da 98.841 euro), un’elettrica che sa esaltare il piacere della guida anche senza fare chiasso. Per lei le curve sono binari e le pendenze sfide da affrontare con tutta la grinta che ha ereditato da generazioni di vetture made in Stoccarda. Concedetevi una passeggiata di mezz’ora fino al Santuario di San Bernardo in cima al Monte Rubello. Sembra di essere sul tetto del mondo. Poi si torna giù per godersi le vette tecnologiche della Taycan. Paura di restare a secco? Roba d’altri tempi, lei con un “pieno” fa almeno 400 km.

Strada del Vino a bordo della Land Rover Defender 90

Barbera, Bonarda, Pinot Nero… Il percorso della Strada del Vino nell’Oltrepò Pavese è punteggiato da cantine che offrono assaggi dei migliori nettari. Tra Casteggio e Broni, Stradella e Varzi non è difficile trovare bottiglie degne di essere portate a casa per le future libagioni. Chi preferisce la qualità alla quantità, potrà assicurarsi una copiosa riserva contando sui 300 litri del baule della Defender 90 (da 56 mila euro) debuttante sulle strade italiane. Defender non è entrata solo nella storia per il suo progetto tanto originale e minimalista, ma perché il principe Filippo, consorte della regina Elisabetta, ha modificato una Defender TD5 130 per accompagnare il suo feretro nell’ultimo viaggio. Cheers!, al duca di Edimburgo, dunque, e, oggi, buon divertimento con i 300 cavalli complessivi e la tantissima coppia forniti dalla versione ibrida a gasolio. La Defender 90 ha legami stilistici con il passato, ma scocca, sospensioni e assistenza alla guida sono da offroad del futuro. La versione 90, a tre porte, si comporta come un kart e con una luce da terra di 30 cm sale e guada come uno stambecco.

Strada Panoramica Costa del Sud con la Toyota Mirai

Pensate a quando vetture come la Toyota Mirai potranno abbeverarsi di idrogeno in ogni città. Un sogno da avverare su tracciati come quello della Strada Panoramica Costa del Sud, in Sardegna, che si snoda da Teulada a Santa Margherita di Pula per 22 km di viste indimenticabili. Una sosta imperdibile? Il borgo di Nora. Un ostacolo alla realizzazione del sogno? Il costo della Mirai, che oggi parte da 66 mila euro e arriva fino a quota 76 mila. Ma si può avere anche con il noleggio a lungo termine per 36 mesi pagando 1.200 euro al mese più Iva. Attenzione, però: se si percorrono più di 45 mila km scatta un costo aggiuntivo. Come dire che questa strada potrete percorrerla per 2.045 volte senza sovrapprezzi.

Sull’Etna alla guida l’Audi A3 Sportback g-tron

Il metano è uno dei gas che fanno da propellente alle eruzioni vulcaniche. Ma è anche il carburante che, stipato in tre serbatoi, garantisce 445 km di autonomia all’Audi A3 Sportback g-tron (31.900 euro) e taglia i costi del combustibile del 50% circa, se confrontati con una versione analoga spinta dalla benzina. Grazie all’efficienza del motore a quattro cilindri turbo da 1.500 centimetri cubi, questa muscolosa berlina a cinque porte offre una guida precisa e appagante ed è l’ideale per arrampicarsi sull’Etna e godersi un paesaggio pennellato dall’azzurro del mare, dal nero della lava e dal verde di una vegetazione. Troppa enfasi? Forse, ma prima di giudicare provate l’emozione di partire da Nicolosi e arrivare in scioltezza fino a quota 1.800 m per godersi il panorama dal Rifugio Sapienza. Poi giù verso Zafferana Etnea dove si conclude il percorso. E se non trovate un distributore di metano potete passare alla benzina. Il serbatoio è da 9 litri, pochi è vero, ma è la chiave che dà accesso ad agevolazioni come lo sconto sul bollo.

Costiera Amalfitana con la Ds 9 E-Tense

Si scrive Ds, si pronuncia déesse, in francese dea. È l’erede della vettura che a metà degli anni 50 ha riscritto i paradigmi a quattro ruote, compito impegnativo che fa meritare alla nuova Ds 9 E-Tense (da 56.200 euro) i 40 km che collegano Positano a Vietri sul Mare. È la Costiera Amalfitana, anche lei con ascendenze divine dato che, leggenda vuole, sia nata da un amore travolgente tra Ercole e la bellissima ninfa Amalfi. Se alla partenza la batteria al litio dell’ibrida plug-in è carica al 100%, si può ambire ad arrivare al traguardo a emissioni zero. Prestazione che piacerebbe molto all’Unesco, che ha dichiarato questo tratto di strada patrimonio mondiale. Un titolo che meriterebbero le berline a tre volumi eleganti come la Ds 9, merce sempre più rara nell’era di Suv, crossover e altre variazioni sul tema.

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