Malaware e phishing, virus, cracking e attacchi hacker: la sicurezza informatica riguarda tutti noi e si fa sempre più complessa. Mercoledì 19 marzo, con un convegno nazionale ai laboratori aperti del complesso di San Paolo, se ne parla a Parma. Due aziende “glocal”, attive nel campo dell’informatica e delle telecomunicazioni, EmiRonet e EasyTech, festeggiano i primi dieci anni insieme e, per farlo, hanno deciso di organizzare la prima edizione della Evolution Week che, fino al 22 marzo, porta in città eventi, mostre di arte digitale e fotografia, flash mob e dibattito sulla consapevolezza cybernetica. “Ogni volta che un’azienda viene attaccata subisce un grave danno a livello economico e perde la possibilità di fare un investimento in ricerca e sviluppo”, spiegano Fabio Manfredi e Maximilano Dallatana di EasyTech.
In collaborazione con una rete di esperti del territorio, come Cloudifre e Cyberoo, mercoledì, il Cyber Security Day traccerà, grazie agli ultimi dati 2024 appena diffusi dal rapporto di Clusit (ente nazionale per la sicurezza informatica), una fotografia aggiornata di quanto le aziende, nazionali e del territorio, percepiscano come importante la protezione dei loro dati: “In questi mesi abbiamo sperimentato anche a livello nazionale diversi attacchi hacker su reti pubbliche e private. Tutti siamo connessi e non bisogna abbassare la guardia. Inoltre la fluidità dello scenario internazionale ormai si gioca anche attraverso il web e le telecomunicazioni e la lotta la cyber crime”, spiegano gli altri organizzatori Alessandro Berizzi, Manuele Landini e Daniele Salvini.
Ad avvicendarsi nelle sale del San Paolo, il consulente per la sicurezza Marco Formentini, l’ispettore della polizia Postale Giuliana Pavia, responsabile della sezione operativa per la sicurezza cibernetica di Parma e alcuni esperti di Cyberoo e ClouldFire, azienda di Reggio Emilia, fra i partner tecnologici dell’evento. Dall’importanza delle infrastrutture cloud alle nuove leggi, passando per il ruolo delle forze dell’ordine nella lotta contro la pirateria informatica, fino all’analisi dei principali incidenti cyber noti a livello globale: questi gli ingredienti della giornata di approfondimento che culminerà con l’incontro, in video conferenza, con un hacker etico, un pirata, sì, ma “pentito” o, meglio, formato per collaborare con gli analisti della sicurezza e con le forze dell’ordine.
Fra i dati del rapporto Clusit 2024 emerge un incremento del 27% su base internazionale e del 15% su base nazionale degli incidenti informatici rispetto all’anno precedente con l’Italia che riceve il 10% degli attacchi mondiali. Una percentuale che, però, sale al 112% se si analizza l’ultimo anno pre pandemico. “Da allora la spinta alla digitalizzazione e l’’utilizzo sempre più pervasivo della AI anche generativa ha fatto crescere in mondo esponenziale le “violazioni” , spiegano gli esperti. Dopo un 2023 dominato dagli attacchi Denial of Service (DDoS), il 2024 segna il ritorno del malware come principale minaccia informatica nel Paese. Anche il phishing rimane una delle tecniche più utilizzate, causando il 35% degli incidenti informatici.
Questa tendenza dimostra quanto anche la criminalità organizzata stia puntando sempre più sul cyberspazio: “La resa dei reati informatici ha ormai superato quella di molte attività criminali tradizionali per via di modelli che rendono il cybercrimine accessibile persino a chi non possegga raffinate competenze tecniche”, spiegano gli esperti di EmiRonet ed EasyTech.
Infine, fra gli elementi più sorprendenti, ci sono gli ambiti preferiti dalle cyber violazioni in Italia. Si scopre così che è proprio il campo delle news e dei media quello che nel 2024 ha subito gli attacchi più numerosi, con il 18% del totale degli incidenti a livello nazionale. I settori che storicamente guidavano questa triste classifica si trovano nelle posizioni immediatamente successive: il manufacturing è al secondo posto, con il 16% degli attacchi, seguito da Government (10% del totale), che nel 2023 occupava il vertice della graduatoria. Per chi è interessato a partecipare al convegno: ci si può registrare su Parmaevolutionweek.it
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