Addio global tax? Senza gli Usa, “l’accordo è morto”

L'intesa sembra destinata a sgonfiarsi ancora prima dell'entrata in vigore, visto che manca l'appoggio degli Stati Uniti: qui “abita” la maggior parte delle corporation colpite

Addio global tax? Senza gli Usa, “l'accordo è morto”tzahiV/iStockPhoto

Oltre 140 Paesi hanno praticamente raggiunto un’intesa sulla global tax, stando al Financial Times, l’accordo sulla tassazione delle multinazionali potrebbe essere pronto entro stasera, ma c’è un grosso problema: gli Stati Uniti non sembrano intenzionati a riconoscere questo testo, sgonfiandolo prima che entri in vigore.

La misura redistribuirebbe circa 200 miliardi di dollari di profitti annuali, che verrebbero tassati in quei Paesi in cui le corporation hanno le loro attività. Se il presidente degli Usa Joe Biden, il segretario del Tesoro, Janet Yellen, e gran parte dei democratici sono a favore, i repubblicani statunitensi si oppongono. Per l’approvazione del trattato serve una maggioranza di due terzi al Senato, pari a 67 voti, ma i democratici arrivano solamente a 51 seggi. Inoltre, un’eventuale vittoria di Donal Trump alle prossime elezioni presidenziali di novembre metterebbe un’ulteriore pietra tombale sulla questione.

L’accordo avrebbe bisogno dell’approvazione di almeno 30 Paesi in cui ci sono le sedi di almeno il 60% delle circa 100 compagnie che sarebbero colpite dal provvedimento. Il patto, quindi, cadrebbe senza l’appoggio degli Usa, che ospita la maggior parte delle corporation. I negoziatori si sono imposti una scadenza al 30 giugno per trovare un accordo sostenuto dai Paesi membri dell’Ocse, l’organizzazione internazionale di studi economici. Ma per il FT, che cita fonti coinvolte nelle trattative, l’accordo è “definitivamente morto”. Nel frattempo, Canada, Kenya e Nuova Zelanda si sono mossi in maniera indipendente con l’introduzione di tassazioni unilaterali nei confronti dei grandi gruppi tecnologici.

© Riproduzione riservata