Agcom: multe da 2 milioni di euro ai content creator

Agcom: multe da 2 milioni di euro ai content creator© Shutterstock

Cambio di rotta nel contrasto alla pubblicità del gioco d’azzardo su internet. Per la prima volta l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha sanzionato direttamente 21 content creator per un ammontare complessivo che supera i 2 milioni di euro.

Finora a essere sanzionate per violazioni del divieto di pubblicità al gioco d’azzardo, sancito dal decreto-legge 87/2018 (meglio conosciuto come “decreto dignità”), erano principalmente le piattaforme, come YouTube, Instagram o TikTok; ora anche i singoli utenti che diffondono contenuti promozionali sono ritenuti responsabili.

Le prime sanzioni nei confronti dei content creator sono state adottate a seguito di numerose segnalazioni pervenute nel 2022 e 2023. Questi utenti avevano caricato video pubblicitari per giochi e scommesse, violando il divieto assoluto che, come stabilito dalla legge, si estende a qualsiasi forma di promozione, anche indiretta. Si tratta di una novità importante, dato che il legislatore aveva sempre previsto che la responsabilità del contenuto pubblicitario ricadesse tanto sui soggetti che lo creano quanto su chi lo veicola.

Il valore delle sanzioni è stato fissato al 20% del valore della pubblicità contestata, con una cifra minima di 50 mila euro per ogni violazione. Le somme totali sono destinate a far riflettere i content creator, che spesso si trovano ad affrontare il delicato equilibrio tra la monetizzazione dei propri contenuti e la conformità alle normative. Questi nuovi provvedimenti, inoltre, sono un segnale chiaro del fatto che la responsabilità non si limita più ai grandi attori del web, ma coinvolge anche i singoli utenti che operano in un ambito che è divenuto sempre più regolato.

Negli ultimi due anni Agcom aveva già emesso sanzioni contro le piattaforme per la pubblicazione di contenuti pubblicitari non conformi. Le multe erano state comminate a realtà come TikTok, Facebook e Twitch, ma il vero punto di rottura è stato il coinvolgimento diretto degli influencer e creatori di contenuti, che ora sono chiamati a rispondere personalmente delle violazioni.

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