Il Parlamento Ue ha approvato l’Artificial Intelligence Act (AI Act), un provvedimento “che garantisce la sicurezza e il rispetto dei diritti fondamentali, stimolando al contempo l’innovazione”. Il nuovo regolamento europeo, che fa seguito a quanto discusso tra gli Stati membri lo scorso dicembre, è stato votato da 523 parlamentari (46 voti contrari e 49 astenuti).
Cosa prevede l’AI Act approvato dall’Ue
Tra gli elementi fondamentali del testo, c’è il bando nei confronti di app che minaccino i diritti dei cittadini, come i sistemi di categorizzazione biometrici basati per esempio su immagini prese da internet o Cctv (sistemi di videosorveglianza). I sistemi di Artificial Intelligence per uso generale (GPAI) e i modelli GPAI su cui si basano devono soddisfare determinati requisiti di trasparenza, tra cui il rispetto della legge sul copyright.
Dovranno inoltre pubblicare sintesi dettagliate dei contenuti utilizzati per l’addestramento. L’uso di contenuti video (deepfake), audio e immagini manipolate o artificiali dovrà essere chiaramente dichiarato.
Il testo entra in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione della legge nel Journal, la Gazzetta ufficiale europea, e sarà completamente applicabile entro 24 mesi. Dovranno invece entrare in azione entro sei mesi i divieti su pratiche vietate, mentre entro un anno entrano in vigore le regole di governance dei sistemi GPAI.
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Secondo la Federazione industria musicale italiana (Fimi), il regolamento europeo sull’AI si conferma “un modello nel campo della tutela del diritto d’autore” garantendo allo stesso tempo all’industria musicale e agli artisti di sfruttare questa innovazione tecnologica per nuove sfide creative.
“Un passaggio storico che mostra ancora una volta, dopo la Direttiva Copyright, come l’Europa sia all’avanguardia nel regolamentare l’innovazione evitando il far west”, ha commentato Enzo Mazza, Ceo di Fimi e presente oggi a Strasburgo in occasione del voto. “L’Italia, che guida il G7 nel 2024, ha l’opportunità di spingere a un accordo globale”.
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