Al via il Summer Program che unisce imprese italiane e università internazionali

Dal 1° luglio il progetto di Italia Innovation porterà ricercatori internazionali provenienti dai migliori atenei del mondo a scoprire case history di successo lungo lo stivale per capire come queste possano affrontare le prossime sfide del mercato globale

Accompagnare in un tour lungo la nostra Penisola 30 ricercatori internazionali provenienti dalle migliori università del mondo (tra queste, Stanford, Ucla, Columbia, Browun University e Parson School of Design) per approfondire le competenze e i valori propri della cultura industriale italiana. L’obiettivo? Studiare l’importanza della provenienza geografica delle produzioni per comprendere come le imprese italiane possano affrontare con successo le sfide del mercato globale del ventunesimo secolo. È quanto si propone il Summer Program di Italia Innovation, centro di ricerca e sviluppo nato nel 2014 dall’idea di due studenti, Marco Mari e Carlotta Bottuto, oggi 35enni.

Il tour partirà ufficialmente lunedì 1° luglio e accompagnerà i ricercatori alla scoperta di eccellenze italiane come le Distillerie Nardini in Veneto, Frescobaldi in Toscana, Technogym in Emilia Romagna, Poltrona Frau Pastificio Agricolo Mancini nelle Marche, fino a Tenuta Vannulo in Campania. “Questa edizione dell’Italia Innovation Program segna 10 anni dall’inizio del nostro lavoro. Un periodo in cui la nostra intuizione di aprire la conversazione sul futuro del Made in Italy ai nostri colleghi di tutto il mondo, nata tra i banchi dell’università, ha incontrato l’interesse e l’entusiasmo di tante aziende italiane e tanti studenti e professori internazionali”, raccontano Marco Mari e Carlotta Borruto, fondatori di Italia Innovation. “Guardiamo ai prossimi 10 anni con la volontà di far crescere la nostra capacità di ricerca e produzione accademica, insistendo sull’importanza della ricerca sul campo e sulla curatorialità di esperienze che solo il nostro Paese può offrire”.

Le tappe e i protagonisti del Summer Program di Italia Innovation

Il viaggio avrà inizio a Vicenza, in una villa palladiana immersa tra i colli Berici, e proseguirà poi lungo tutto lo stivale toccando Bologna, Cesena, Firenze, Napoli, Tolentino e Milano. Questo tour si aprirà con un’analisi del contesto economico italiano presentata in un dialogo tra l’ex presidente Romano Prodi e Bill Emmott, ex direttore dell’Economist. I ricercatori avranno quindi l’occasione di visitare gli headquarter e incontrare i dirigenti di aziende leader di settore come Frescobaldi, Poltrona Frau, Technogym, Distillerie Nardini e anche enti locali come il Comune di Vicenza.

In Campania, i partecipanti al programma approfondiranno la filosofia slow food con una visita a Tenuta Vannulo, rinomata tenuta agricola, e un momento di formazione con Franco Pepe, terza generazione di una famiglia di panificatori e considerato il primo pizzaiolo al mondo. A concludere questa riflessione sulle produzioni agricole di eccellenza sarà poi la visita al Pastificio Agricolo Mancini nelle Marche.

Una foto del gruppo di studenti che ha partecipato al Summer Program di Italia Innovation nel 2019

Per la seconda parte del programma si farà ritorno nei Colli Berici. Il secondo modulo, infatti, si apre con un laboratorio sullo sviluppo locale nella città di Valdagno. Qui, guidati dalla premio Pulitzer Amy Goldstein, autrice di Janesville, e dall’ex sindaco di Pittsburgh Bill Peduto, noto per la sua leadership durante il terzo rinascimento della città, i partecipanti andranno ad approfondire l’impatto delle strategie industriali sui territori e le comunità, analizzando le dinamiche sociali di un’area un tempo leader nell’esportazione di prodotti manifatturieri a livello mondiale e che oggi deve affrontare la sfida di trattenere e attrarre giovani talenti.

Le sfide del made in Italy

L’ultima settimana, sotto la guida di professori quali John Paul Rollert (Chicago Booth), Danny Warshay (Brown University) e Peter Boatwright (Carnegie Mellon), i giovani ricercatori organizzeranno le informazioni raccolte e svilupperanno le loro riflessioni sulle sfide del futuro del Made in Italy. O meglio, del Made by Italy, perché avranno modo di riflettere e lavorare non solo sull’importanza della provenienza geografica delle produzioni, ma anche e soprattutto sull’insieme di competenze e valori propri della cultura industriale italiana. E come queste possano affrontare con successo le sfide del mercato globale nel ventunesimo secolo, è quello che l’Italia Innovation Program vuole scoprire, e lo fa portando il mondo direttamente in azienda e sui territori.

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