La competizione fra Usa e Cina sull’AI è risaputa, basti pensare a DeepSeek in antitesi con ChatGpt di OpenAI. Adesso però entra sul mercato, ancora poco sfruttato dall’Europa, Almawave con Velvet.
I modelli AI Made in Italy sono destinati alle imprese e alle pubbliche amministrazioni. Velvet, infatti, è già stato testato da Inps, Regione Emilia Romagna e Regione Veneto. L’obiettivo è essere efficienti, sostenibili e salvaguardare la privacy degli utenti. “In questo momento è il caos, e gli italiano sono i migliori a gestire il caos”, ha detto il presidente di Almaviva, Alberto Tripi.
Velvet di Almawave è stato addestrato con il supercomputer Leonardo del Cineca ed è un modello pensato per essere user-friendly. È infatti già pronta all’uso in cloud, sulle principali piattaforme e on premise. Per rendere questo progetto ambizioso realtà, la società ha intrapreso collaborazioni con AWS, Oracle, Microsoft, Dell e sta per concluderne una significativa con IBM.
I modelli di Velvet
I modelli presentati da Almawave sono Velvet 14B e Velvet 2B. Nel primo caso stiamo parlando di un Large language model (LLM) pensato per l’analisi di documenti di grandi dimensioni, il secondo è più piccolo è viene usato per esigenze più specifiche.
Velvet 14B è costituito da 14 miliardi di parametri, sei lingue (italiano, tedesco, spagnolo, francese, portoghese, inglese), 127 mila parole e 128 mila token. È stato addestrato su più di 4 mila miliardi di token, che corrispondono a 50 milioni di libri, ed è estremamente versatile.
Velvet 2B è composto da 2 miliardi di parametri, è disponibile in italiano e inglese, con una finestra di contesto da 32 mila token e un vocabolario di 127 mila parole. È stato addestrato con oltre 2.000 miliardi di token. Entrambi i modelli sono in modalità Open Source ma nella versione instruct, cioè quella ‘fine tuned’ per compiti specifici.
Secondo Almawave, uno dei pregi di Velvet, è che sfrutta l’esperienza dell’azienda attraverso centinaia di progetti legati all’uso dell’AI, in settori come sanità, previdenza, giustizia, sicurezza, mobilità, finanza e pubblica amministrazione. Inoltre, essendo piccolo, consuma poco. Questo, come è stato per DeepSeek, è un elemento non da sottovalutare in termini di competitività.
Un altro fiore all’occhiello è rappresentato dell’attenzione a evitare bias ed episodi di discriminazione, inoltre Almawave ha a cuore la privacy dei propri utenti. In quest’ottica è stato implementato “PAE” (Privacy Association Editing), un algoritmo proprietario che permette di eliminare, dove necessario, direttamente dal modello le informazioni sensibili, senza che serva riaddestrare di nuovo Velvet.
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