Auto a benzina, Berlino conferma lo stop nel 2035. L’Italia non ci sta

Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato l'intenzione di richiedere alla Commissione Ue, insieme ad altri Paesi, una revisione del regolamento

Auto a benzina, Berlino conferma lo stop nel 2035. L'Italia non ci staAdolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in ItalyPhoto by Simona Granati - Corbis/Corbis via Getty Images

Il dibattito europeo sullo stop alla produzione di veicoli con motori endotermici si infiamma, anche con posizioni contrastanti: il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato l’intenzione dell’Italia di richiedere alla Commissione Europea, insieme ad altri Paesi, di anticipare la revisione del regolamento UE che prevede la fine della produzione di auto con motore a scoppio nel 2035.

Nel frattempo si registra la convergenza della Germania sulla data del 2035, considerata cruciale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, anche se a detta di Urso il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck “è disponibile a discutere di tutte le condizioni per giungere a quell’appuntamento con un’industria europea competitiva, discutere su quali risorse, anche risorse comuni, e della neutralità tecnologica come una delle condizioni fondamentali”.

La difficoltà maggiore sta proprio nel riuscire a bilanciare le esigenze ambientali con quelle economiche e industriali. In questo contesto la Commissione ha ribadito la volontà di rispettare i tempi precedentemente stabiliti per il riesame del regolamento, ossia il 2026, un fatto che crea una tensione tra le aspettative degli Stati membri e la programmazione dell’Unione euroepa.

In un panorama simile, la campagna di Urso per una revisione delle tempistiche potrebbe trovare qualche appoggio e terreno fertile nel tentativo di influenzare la strategia europea, ma la strada è lunga. La discussione sull’abolizione dei motori endotermici è emblematica delle sfide che l’Europa deve affrontare nel suo percorso verso la sostenibilità, alla ricerca di un equilibrio complicato tra progresso tecnologico, tutela ambientale e crescita economica.

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