Champions League: la sconfitta dello stadio San Siro

Il tira e molla tra i club e il Comune ha portato a una decisione inevitabile per la Uefa: la finale del 2027 non sarà disputata a Milano. La Figc rilancia su Roma

Champions League: la sconfitta dello stadio San Siro© Shutterstock

La città di Milano perde la finale di Champions League del 2027. La decisione è stata comunicata direttamente dalla Uefa che, con un comunicato ufficiale, ha tolto allo stadio di San Siro l’assegnazione della finale per l’edizione 2026-2027. Una perdita economica non indifferente, se si considera che nel 2016, quando San Siro ospitò la sua ultima finale di Champions, l’indotto per l’intero hinterland milanese fu di circa 25 milioni di euro.

“Poiché il Comune non può garantire che lo stadio di San Siro e i suoi dintorni non saranno interessati dai lavori di ristrutturazione nel periodo della finale del 2027, è stato deciso di non assegnare la finale a Milano e di riaprire la gara per designare una sede idonea”, si legge nella nota di Nyon.

Il riferimento è all’ormai annoso ‘tira e molla’ tra il Comune di Milano, proprietario dello stadio e dell’area limitrofa, e i club di Serie A, Inter e Milan. Le due società avevano in passato più volte espresso l’intenzione di investire sull’area, costruendo al contempo un nuovo impianto, più moderno. Il Comune non ha mai espresso apprezzamento per questa ipotesi, cercando in più occasioni di coinvolgere le due società in un processo di rinnovamento dell’impianto.

Ipotesi che non sembra interessare particolarmente le proprietà dei due club, che nei mesi precedenti hanno preso in considerazione la costruzione di uno stadio in aree diverse della metropoli milanese. Nonostante questo, il Comune di Milano – che nel 2026 ospiterà proprio a San Siro la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi invernali – non ha potuto garantire alla Uefa che lo stadio e la zona limitrofa l’impianto, non saranno oggetto di lavori.

La decisione sulla nuova sede per la finale di Champions League 2026-27 sarà presa solo il prossimo maggio, ma la Figc sarebbe già al lavoro per proporre un’alternativa italiana. Nel nostro Paese, a oggi, solo un altro impianto rispetta il requisito chiave dei 60 mila posti richiesti dalla Uefa: lo stadio Olimpico di Roma. L’ultima volta che si è giocata una finale nella Capitale è stato il 2009.

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