Coni: nessuna possibilità per il quarto mandato di Giovanni Malagò

Coni, Giovanni Malagò lascia la carica di presidente: serve possibilità di un quarto mandato© Shutterstock

Presidente del Coni dal febbraio del 2013, Giovanni Malagò sarà costretto a salutare per il naturale esaurimento della carica, dopo la conclusione del terzo mandato.

“Grazie per tutte le delibere assunte, siete il miglior Consiglio nazionale del miglior Comitato Olimpico Nazionale Italiano, andiamo a testa alta, se quella legge la cambiano è la prova provata che hanno torto”, ha detto Giovanni Malagò parlando ai presenti delle federazioni nazionali ma anche i rappresentanti degli atleti, tecnici, discipline associate, enti promozione sportive.

Più di 10 anni a servizio dello sport

Il suo lavoro è stato apprezzato ed elogiato, lo dimostra la standing ovation che ha ottenuto a fine discorso. Ma sono stati anche altri i punti che ha voluto toccare, prima di dire addio al Comitato.

“In quattro anni abbiamo vinto l’inimmaginabile, nessuno poteva credere che saremmo andati così in alto e non solo alle Olimpiadi – ha detto – siamo stati primi in Europa e secondi nel mondo. All’estero siamo portati d’esempio per il modello che riusciamo a trasformare: ha dell’incredibile”.

Tuttavia, il suo lavoro è iniziato molto tempo prima, più di dieci anni fa: il 19 febbraio del 2013. Il dirigente romano, attuale membro del Cio e presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, non potrà più ricandidarsi per un quarto mandato. Non potrà più essere presidente del Coni, nonostante i tentativi di cambiare la legge che non permette di essere rieletti per il quarto mandato di fila.

Mi inchino alla legge ma la legge deve essere sempre legge. Se la legge la cambiano voglio vedere con quale faccia, se non la cambiano voglio vedere come si va avanti con Milano-Cortina”, ha spiegato Malagò.

Le prossime elezioni del Coni sono previste per il 26 giugno 2025 a Roma, presso il Centro di preparazione olimpica Giulio Onesti all’Acqua Acetosa, a Roma. “Non trovo giusto dire oggi se sostengo un candidato rispetto a un altro, anche perché non so chi siano questi possibili successori”, ha concluso.

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