Editoria scolastica, parte l’indagine dell’Antitrust: sotto esame prezzi e dinamiche di concorrenza

L'indagine avviata include tutti i testi, le pubblicazioni e gli ausili destinati a studenti e docenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado

L’Antitrust accende un faro sui libri scolastici, un mercato del valore di circa un miliardo© Shutterstock

Si accendono i riflettori sul mercato dell’editoria scolastica, che ha un valore stimato di circa 1 miliardo. Se non è un mistero che i costi dei libri per la scuola vadano via via aumentando: quel che resta ancora relativamente poco chiaro sono tutte le dinamiche relative a ciò che stabilisce il prezzo di vendita e alla pubblicazione (frequente) di nuove edizioni.

Non solo: sembrano essere poco trasparenti anche le modalità di distribuzione e le dinamiche concorrenziali. Tutti motivi per cui l’Antitrust ha deciso di aprire un’indagine conoscitiva che, va detto, non applicherà interventi correttivi né durante l’anno in corso né per il prossimo:  si svilupperà infatti sulla base di una consultazione pubblica aperta per 30 giorni che, sulla carta, si chiuderà entro il 10 settembre 2025.

Come si legge nel comunicato stampa pubblicato dall’AgCom, l’editoria scolastica in Italia è considerevole sotto vari profili: oltre a muovere (come abbiamo già accennato) circa un miliardo di euro l’anno, ha anche un impatto stagionale relativo al reperimento. Infatti, attiva circa 7 milioni di studenti e le loro famiglie e coinvolge professionalmente quasi 1 milione di docenti.

L’indagine punta ad approfondire le criticità oggetto di ricorrente considerazione pubblica, come l’andamento dei prezzi: secondo l’analisi Codacons basata sui dati Istat, per esempio, nell’ultimo mese i prezzi dei testi sono rincarati del +4,9% su base annua, portando la spesa per i libri a raggiungere i 700 euro a studente per alcuni indirizzi di studio.

Il Garante vuole dunque comprendere se i diritti dei consumatori siano effettivamente rispettati. Come si legge nel testo del provvedimento, secondo l’Antitrust il mercato dei testi scolastici (che includono anche le pubblicazioni e gli ausili destinati a studenti e a docenti della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado) è paragonabile a quello dei medicinali soggetti a prescrizione.

Come mai? Perché chi seleziona e opta per l’adozione di specifici testi (i docenti) non sostiene i costi, mente chi li paga (famiglie e amministrazioni pubbliche) non è l’utilizzatore. Ma non è tutto qui, perché il Garante vuole anche far luce sulle dinamiche di promozione messe in atto dagli informatori editoriali e sui modi in cui i vari collegi docenti di ogni istituto scolastico deliberino in maniera vincolante l’adozione di un libro per tutto il ciclo educativo.

Ancora, l’indagine dell’Antitrust analizzerà la forte concentrazioni di alcuni grandi gruppi (Mondadori, Zanichelli, Sanoma, La Scuola) e darà attenzione anche all’uso di e-book e al mercato dell’usato. Su quest’ultimo il Garante si concentrerà particolarmente, perché il susseguirsi di edizioni rinnovate di un medesimo titolo «rende più difficile la rivendita dei libri usati», cosa che aumenta le spese dei consumatori.

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