Epic Games accusa Google e Samsung: azione legale per pratiche anticompetitive

Epic Games si è rivolta all'antitrust affermando di non star cercando privilegi esclusivi ma di lottare per garantire condizioni più eque per tutti gli sviluppatori

Epic Games accusa Google e Samsung per pratiche anticompetitive© Shutterstock

Non è la prima volta che Epic Games, nota azienda statunitense di sviluppo videogiochi, si scaglia contro grandi società globali e non sarà probabilmente neanche l’ultima. Per il momento a essere stare chiamate in causa sono Google e Samsung, che si sarebbero segretamente accordate per imporre restrizioni onerose sui nuovi app store di terze parti.

La querelle è perfettamente spiegata nella nota ufficiale di Epic Games: secondo l’azienda, Google e Samsung avrebbero usato la funzione Auto Blocker predefinita di Samsung per rendere difficile o addirittura impossibile scaricare app realizzate da sviluppatori di software esterni.

Epic Games ha anche sottolineato che, secondo il suo parere e le sue ricerche, proprio la mossa di rendere attiva la funzione Auto Blocker sugli smartphone più recenti sarebbe in effetti un accordo (illegale) mirato a tutelare il potere monopolistico di Google: Auto Blocker, infatti, fa sì che il Google Play Store sia l’unico modo praticabile per ottenere app sui dispositivi Samsung.

L’azienda di videogiochi spiega anche che disattivare la funzione e installare un app store di terze parti richiede ventuno passaggi: un procedimento oneroso, lento e contorto che fa sì, per esempio, che «circa il 50% degli utenti che cercano di installare Epic Games Store su Android rinuncino prima di averlo installato, proprio a causa di tutti gli ostacoli introdotti».

Non senza fondamento (ne sono la prova i processi con tanto di condanna e ipotesi di smantellamento) Epic punta il dito contro Google, affermando che il colosso di Mountain View pagherebbe da anni miliardi di dollari a Samsung per favorire i suoi prodotti. Anche se la causa antitrust è negli Usa, il tema è d’interesse in Europa dove il regolamento Digital Markets Act impedisce in modo esplicito pratiche simili.

Samsung si è difesa, frattanto, dicendo che tutte le sue operazioni sono eque e conformi. Epic ha però chiesto ufficialmente di punire e vietare la condotta anticoncorrenziale e sleale di Samsung e Google e di imporre a Samsung di eliminare l’Auto Blocker di default e di abilitare la concorrenza.

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