La Procura di Bologna, insieme al Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, ha avviato un’inchiesta che vede coinvolti nove indagati, tra cui gli ex vertici di Conad, l’ex amministratore delegato Francesco Pugliese e l’ex direttore finanziario Mauro Bosio. Le accuse, come riportato da quotidiani come Il Sole 24 Ore e il Corriere della Sera, riguardano corruzione tra privati e autoriciclaggio, con l’ipotesi che i due manager abbiano orchestrato un sistema di finte consulenze per ottenere vantaggi personali nell’ambito dell’operazione di acquisizione della catena Auchan in Italia.
La ricostruzione della Procura
Secondo gli inquirenti, Pugliese e Bosio avrebbero creato la società Ramaf, ufficialmente una società di consulenza, ma in realtà una copertura per ricevere pagamenti illeciti. Questa società era schermata attraverso una finanziaria e intestata a prestanome, tra cui la moglie e il figlio di Pugliese e il fratello di Bosio. Attraverso Ramaf, sarebbero stati incassati oltre 3 milioni di euro da società di trasporto e logistica e ulteriori 11,3 milioni da un imprenditore romano residente all’estero.
I contratti di consulenza stipulati con queste società, secondo la ricostruzione dell’accusa, risultavano privi di reale contenuto. Alcuni prevedevano semplici segnalazioni verbali ai principali operatori della grande distribuzione, una condizione che, secondo la Guardia di Finanza, era priva di valore effettivo data l’esistenza di rapporti commerciali già consolidati.
L’acquisizione di Auchan
L’indagine coinvolge anche il broker Raffaele Mincione, già noto per vicende giudiziarie legate al Vaticano. Secondo la ricostruzione dei magistrati, l’operazione Auchan e le false consulenze sarebbero strettamente collegate. Nel 2019, Conad acquisì i punti vendita italiani di Auchan, che all’epoca registrava perdite di circa 300 milioni di euro all’anno. Per finalizzare l’operazione, l’allora a.d. Pugliese propose l’ingresso del gruppo finanziario Wrm di Mincione, che attraverso la società Pop 18 acquisì il 49% del veicolo Bdc Italia, creato per gestire la transizione.
Secondo l’accusa, le società di Mincione avrebbero pagato consulenze fittizie a Pugliese e Bosio, e in cambio il finanziere avrebbe ottenuto il 46% della società proprietaria degli immobili di Auchan per il valore simbolico di un euro. Questo meccanismo avrebbe consentito a Mincione di diventare il principale proprietario degli immobili, mentre Conad avrebbe mantenuto la gestione operativa dei punti vendita, ma pagando affitti al gruppo del finanziere.
Perché nasce l’indagine
L’inchiesta è scattata a seguito di due denunce presentate nel 2022 dai rappresentanti legali delle cooperative Conad Nord Ovest e Conad Centro Nord. Già nel 2022, tensioni erano emerse all’interno del consiglio di amministrazione di Conad, con un membro che aveva formalmente richiesto la revoca delle deleghe a Pugliese. Il Gip del Tribunale di Bologna, Nadia Buttelli, ha disposto il sequestro di oltre 36 milioni di euro riconducibili agli indagati.
Conad, attraverso un comunicato ufficiale, ha sottolineato di essere parte lesa nella vicenda, precisando che le contestazioni riguardano esclusivamente le condotte personali degli ex dirigenti e non l’azienda. Francesco Pugliese, che oggi guida il gruppo Monviso e siede nel Cda della De Cecco, ha sempre goduto di un’alta reputazione nel mondo della grande distribuzione, tanto da essere stato nominato Cavaliere del Lavoro nel 2019 dal Presidente della Repubblica. I suoi legali hanno annunciato una ferma difesa in sede processuale.Raffaele Mincione e la magistratura dovrà ora chiarire se effettivamente le operazioni di consulenza e l’acquisizione di Auchan siano state oggetto di illeciti.
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