L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha avviato un’istruttoria nei confronti di Morellato per accertare una presunta violazione dell’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione uuropea (Tfue), consistente in condizioni commerciali che vietano ai propri distributori autorizzati la vendita dei prodotti del fornitore sui marketplace e sulle piattaforme terze.
Oggi Morellato è tra le principali aziende in Italia nel settore della produzione, commercializzazione e vendita di gioielli e orologi, sia a marchio proprio sia tramite altri marchi, proprietari e in licenza (Sector No Limits, Philip Watch, Lucien Rochat, Live Diamond, Oui&Me, La Petite Story, Chronostar, Favs, Bluespirit, Christ, Brinckmann & Lange, Cleor, D’Amante, Noélie, Maserati, Chiara Ferragni, Trussardi, Esprit, Jette, Guido Maria Kretschmer).
Secondo quanto riportato dall’Antitrust italiana, l’azienda avrebbe stipulato accordi di distribuzione selettiva in cui vieta esplicitamente agli esercenti l’utilizzo dei marketplace per la vendita dei suoi prodotti, riservandosi l’utilizzo delle piattaforme digitali di vendita, quali store dedicati sul marketplace (ad esempio Amazon).
Secondo l’Agcmil divieto previsto da Morellato nei contratti di distribuzione sull’utilizzo di piattaforme terze potrebbe ostacolare per i propri distributori l’uso efficace di Internet nella vendita dei prodotti a determinati clienti o in determinati territori, come previsto dal Regolamento (Ue) n. 720/2022 della Commissione europea. Nella giornata di martedì 25 marzo i funzionari dell’Autorità, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno svolto ispezioni nelle sedi dell’azienda.
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