Google, accordo con il fisco italiano: versamento da 326 milioni di euro

Google si accorda con il fisco per un versamento da 326 milioni: la sentenza© Shutterstock

Non si tratta di evasione, ma di elusione fiscale. Così si è chiuso il contenzioso che Google aveva aperto dal 2023 con il fisco. Questa definizione si è tradotta con l’archiviazione penale e un versamento da parte della multinazionale informatica di quasi 326 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate.

Al centro dell’inchiesta si trovava la Google Ireland Limited, società del gruppo americano. Dalle indagini è emerso che, rispetto alle attività condotte sul territorio nazionale la società  – si legge nella sentenza – “aveva omesso la dichiarazione e il versamento delle imposte sui redditi prodotti in Italia”, attraverso “una ipotizzata stabile organizzazione occulta di tipo materiale costituita dai server e dall’infrastruttura tecnologica essenziale per il funzionamento dell’omonima piattaforma per l’offerta di servizi digitali”.

I dettagli della sentenza su Google

Nella fattispecie, nonostante la presenza in Italia di server, servizi tecnologici e personale di Google Italy, si contestava la vendita di spazi pubblicitari con tasse non versate sui ricavi. Inoltre, sono state calcolate le “ritenute che Google Irl avrebbe dovuto applicare sulle royalties corrisposte alle società estere appartenenti al medesimo gruppo” per “utilizzo e sfruttamento, da parte della stabile organizzazione, di tutti i programmi, algoritmi, marchi e proprietà intellettuali costituenti, nel loro complesso, la tecnologia Google”.

Tuttavia, non è stata violata alcuna norma tributaria ma, piuttosto, ne è stata evitata l’applicazione, peccando di abuso di diritto e non di evasione fiscale. Alla luce di tutto questo, per la Procura di Milano non è possibile “formulare una ragionevole prognosi di condanna con riferimento alle ipotesi di reato”. Sul piano fiscale, in ogni caso, Google ha accettato “di definire la controversia” versando quasi 326 milioni di euro, di questi oltre 265 si riferiscono a “omesse ritenute su royalties” e più di 60 milioni sono stati corrisposti per Ires e Irap.

Non è un caso isolato

L’indagine, che si è chiusa con una richiesta di archiviazione, adesso dovrà essere valutata da un Gip. Si tratta di uno fra i tanti procedimenti su aziende che operano sul web e che riguarda l’hi tech che si chiude con transazioni per centinaia di milioni di euro. Un’altra inchiesta su Google, risalente al 2017, aveva portato l’azienda californiana a risarcire il fisco per 306 milioni di euro.

Una situazione simile ha riguardato la piattaforma streaming Netflix, che nel maggio del 2022 ha pagato oltre 55 milioni di euro dopo aver aperto una sede operativa in Italia. Quello messo in atto dalle autorità italiane è stato ribattezzato “modello Milano” e ha portato “negli ultimi tre anni di recuperare risorse a beneficio della collettività per circa 2 miliardi di euro”, ha sottolineato il procuratore Marcello Viola.

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