Google nel mirino dell’Antitrust Uk: continuano le accuse di pratiche anti-competitive

La Cma (Competition and Markets Authority) accusa Google di pratiche anti-competitive: il colosso di Mountain View è ancora nell'occhio del ciclone

Anche l'Antitrust Uk prende di mira Google: niente trasparenza per gli utenti© Shutterstock

Sembra non arrestarsi la lunga serie di sfide legali che Google deve affrontare in ambito internazionale: adesso il colosso di Mountain View è nel mirino dell’Antitrust Uk, la Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito. Nello specifico, la Cma ha emesso una conclusione provvisoria che punta il dito su quella che sarebbe la sua posizione dominante nel mercato della pubblicità online.

L’indagine dell’Antitrust Uk è iniziata più di due anni fa e si è focalizzata su quelle che sono state identificate come pratiche anticoncorrenziali nel mercato del digital advertising. Come si legge nello statement appena aggiornato, Google avrebbe abusato della sua posizione dominante nel settore della pubblicità online attraverso il suo ad tech stack, sistema integrato che gestisce gli spazi pubblicitari sul web.

Ancor più nello specifico, la Cma ha accusato Google di favorire i propri strumenti pubblicitari e di manipolare il mercato a svantaggio dei concorrenti principalmente per mezzo di tre pratiche scorrette: l’accesso preferenziale o esclusivo all’exchange pubblicitario AdX per gli inserzionisti che utilizzano Google Ads, la manipolazione delle offerte degli inserzionisti per ottenere valori più alti nelle aste rispetto a quelle dei concorrenti, e la priorità alle offerte fatte tramite il server DoubleClick For Publishers (Dfp) rispetto a quelle dei rivali.

Le accuse del Regno Unito sono solo l’ultimo sviluppo in una serie di indagini antitrust globali che coinvolgono il colosso della tecnologia. Negli Stati Uniti, Google è stato condannato per monopolio illegale delle ricerche, mentre in Italia è stata avviata un’istruttoria per pratiche commerciali scorrette. Non solo: anche l’Ue ha preso posizione, parlando di un sovrappotere di Google nel mercato della pubblicità online.

All’ultima accusa Google ha risposto per mezzo di un portavoce, che ha dichiarato che gli strumenti presi di mira dall’Antitrust Uk, in realtà, «aiutano i siti web e le app a finanziare i loro contenuti e consentono alle aziende di tutte le dimensioni di raggiungere efficacemente nuovi clienti. Google rimane impegnata a creare valore per i nostri partner editori e inserzionisti in questo settore altamente competitivo. Il nocciolo di questo caso si basa su interpretazioni errate del settore della tecnologia pubblicitaria».

L’azienda si è detta dunque non d’accordo con la visione della Cma e ha già affermato che risponderà di conseguenza.

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