Il Censis racconta la sindrome italiana: redditi e fiducia in calo

Il Censis racconta la sindrome italiana: redditi e fiducia in calo© Shutterstock

Gli italiani hanno visto calare i loro redditi lordi reali del 7% negli ultimi 20 anni e la ricchezza pro-capite del 5,5% nell’ultimo decennio. E non va meglio sul fronte dell’occupazione: il nostro Paese è fanalino di coda in Europa. Sono i primi assunti che emergono dal 58° rapporto Censis, La società italiana al 2024. Dal quadro tracciato dal documento emerge un panorama attraversato da una sorta di “sindrome italiana”, un incantesimo che tende a ridurre costantemente le retribuzioni (e i conti in banca) delle persone mentre il debito pubblico cresce insieme alle difficoltà del sistema sanitario, alla denatalità e all’astensionismo degli elettori, tutti segnali di “depressione”, morale o reale che sia.

Ritrovare la via della crescita mediante la capacità di aprirsi al nuovo” è l’indicazione che il rapporto Censis mette nero su bianco. È vero, infatti, che il 2024 si accinge a chiudersi con un record di occupati e un boom di turismo estero, ma occorre tenere conto anche del “clima” che si respira: l’85,5% dei nostri connazionali è sempre più convinto che sia molto complicato salire nella scala sociale, evidenziando una certa sfiducia generale nel futuro. Mentre le curve del Prodotto Interno Lordo non sembrano particolarmente positive, gli occupati sono arrivati a 23,8 milioni, in sintonia con la media del primo semestre 2024: sono aumentati di un milione e mezzo rispetto al periodo del Covid e del 4,6% rispetto al 2007. Ma il nostro tasso di occupazione è ultimo in classifica in Europa: mancano circa 3 milioni di lavoratori per avvicinarsi a quel livello e per superare la quota di 26 milioni di unità.

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