La somma delle cifre non mente: l’Inauguration Day, la cerimonia di insediamento di Donald Trump come 47esimo presidente degli Stati Uniti, è da record. Mettendo insieme il contributo del Congresso degli Stati Uniti, le cospicue donazioni arrivate dalle aziende di tutto il mondo, i ticket degli eventi correlati e i soldi giunti da gruppi affiliati ai programmi e progetti di Trump, il totale raccolto supera i 250 milioni di dollari.
A essere particolarmente interessante è l’analisi degli attori che hanno contribuito a quello che a partire dalle 14 (ora italiana) di oggi, 20 gennaio, diventerà l’evento di più grande rilevanza simbolica, politica ed economica dell’ultimo anno. Perché sì, i nomi dei finanziatori sono tutt’altro che marginali.
Quanto costa l’Inauguration Day?
L’Inauguration Day di Trump, che segna l’inizio del suo secondo mandato, è tra le cerimonie presidenziali più costose della storia degli Stati Uniti: la somma raccolta per finanziare l’evento si aggira tra i 150 e i 170 milioni di dollari. Questi fondi non solo coprono il costo della cerimonia ufficiale, ma anche quello di eventi collaterali esclusivi, come cene, concerti e balli.
In più, sono stati spesi per una assicurare una massiccia rete di sicurezza che garantisce l’incolumità non solo del presidente e dei suoi familiari, ma anche di tutti i partecipanti e degli spettatori. Il Congresso degli Stati Uniti ha stanziato inoltre 90 milioni di dollari per la pianificazione dell’evento, di cui proprio 50 milioni sono legati proprio destinati a coprire questa tipologia di spese.
Quali sono le aziende che hanno sostenuto Trump?
A impattare significativamente sulla cifra raccolta per l’insediamento di Donald Trump, come accennavamo all’inizio, sono stati finanziatori non di poco conto. Si tratta di esponenti di aziende rappresentative di una vasta gamma di settori, dal business alla tecnologia, che hanno donato cifre significative, con l’intento di sostenere il presidente eletto e la sua amministrazione.
Tra i principali sostenitori troviamo Ford, che ha versato 1 milione di dollari (e un parco macchine), un segnale del continuo legame tra il settore automobilistico e l’amministrazione, che ha già visto il coinvolgimento di altre grandi case automobilistiche come Toyota e Hyundai anch’esse con una donazione di 1 milione di dollari. General Motors e Stellantis, due dei colossi dell’auto mondiale, hanno contribuito con la stessa cifra. Presente anche Boeing, sempre con 1 milione di dollari, mentra a spicca Uber, che ha raddoppiato: 2 milioni di dollari per Trump.
Inutile dire che anche le aziende tecnologiche hanno avuto un ruolo di primo piano: Meta ha donato 1 milione di dollari, continuando così la sua tradizione di supporto alle iniziative politiche, così come Amazon, che, invece, ha contribuito con ben 2 milioni. Anche le figure di spicco della tecnologia, come Tim Cook di Apple, Sundar Pichai di Google e Satya Nadella di Microsoft, non sono rimaste indifferenti e anche in questo caso ognuna ha contribuito con 1 milione di dollari.
Nella lista dei donatori da 1 milione compaiono anche il fondatore di OpenAI, Sam Altman, Jack Dorsey di Twitter, Evan Spiegel di Snapchat, Brian Roberts di Comcast, John Malone di Liberty Media, e David Zaslav di Discovery Communications. Non sorprende neanche lo schieramento di Elon Musk: il patron di di Tesla, che ha un ruolo di spicco nel governo Trump essendo a capo del Dipartimento per l’efficienza governativa, ha donato svariati milioni di dollari.
Queste cifre e il coinvolgimento delle principali aziende mondiali mostrano chiaramente quanto l’Inauguration Day non sia solo un evento istituzionale di grande valore simbolico, ma anche un’importante vetrina economica e politica.
Il costo dei biglietti e l’accreditamento
Oltre alle offerte dalle aziende, l’Inauguration Day muove cifre impressionanti anche con il “semplice” accesso, tradizionalmente riservato a chi può permettersi di fare ingenti donazioni. I pacchetti di partecipazione sono suddivisi in cinque livelli, con una donazione minima di 50.000 dollari, che permette l’ingresso a cene di gala e incontri con il presidente o altri membri del governo. Chi desidera partecipare a eventi più esclusivi, come la cena candlelight dinner con Trump e il vicepresidente J.D. Vance, dovrà sborsare almeno un milione di dollari, una cifra che segna un notevole incremento rispetto ai 500.000 dollari richiesti nel 2017.
© Riproduzione riservata