Indagine della Procura di Milano per presunta evasione fiscale nei confronti di Lagfin, holding lussemburghese che controlla la maggioranza del Gruppo Campari. In base a quanto emerso dagli accertamenti della Guardia di Finanza, si prefigura un’ipotesi di omessa dichiarazione da circa un miliardo di euro, su una base imponibile di 5 miliardi. Sulla base di queste informazioni, l’Agenzia delle Entrate, come evidenziato dall’agenzia Radiocor, avrebbe chiesto a Lagfin il pagamento di 1,2 miliardi di euro di tasse.
In merito a questi presunti inadempimenti, Lagfin ha espresso “assoluta serenità rispetto a ogni eventuale contestazione, allo stato solo potenziale, in quanto nessun avviso di accertamento è stato emesso e ciò anche in ragione della totale assenza dei presupposti di fatto e di diritto per la sua eventuale emissione. Nella nota del gruppo si sottolinea anche come Lagfin abbia “sempre adempiuto con il massimo scrupolo ai propri obblighi tributari in tutte le giurisdizioni in cui opera e ritiene ogni potenziale rilievo destituito di ogni fondamento. Riteniamo e confidiamo che le nostre inoppugnabili ragioni saranno riconosciute al più presto in tutte le sedi competenti”.
La nota del Gruppo Campari
In merito alle notizie emerse nella giornata di mercoledì 26 giugno e che indicavano erroneamente Campari sotto indagine, Campari Group ha precisa che “né Davide Campari-Milano N.V. né alcuna delle sue società controllate sono oggetto di indagine da parte delle autorità. Non è di conseguenza previsto alcun impatto per Davide Campari-Milano N.V. né per alcuna delle sue società”.
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