Il trend non cambia nemmeno nel 2024. I dati provvisori dell’Istat sul calo delle nascite in Italia registrano un nuovo record. I numeri relativi al periodo che va da gennaio a luglio parlano chiaro: sono nati 4.600 bambini in meno rispetto allo scorso anno.
“Avremo un altro record negativo anche quest’anno per il numero di nati in Italia”, ha detto il presidente dell’istituto di statistica, Francesco Chelli, in occasione del suo intervento agli Stati generali della natalità, tenutosi il 13 dicembre 2024 a Palazzo Lombardia, a Milano.
Anche nel 2023, con 379mila nascite, è stato registrato un nuovo superamento al ribasso del record di denatalità. Dal 2008 al 2023, infatti, le nascite nel nostro Paese sono diminuite di quasi 200mila unità, il 34,1% in meno.
Inoltre, il numero medio di figli per donna scende, attestandosi a 1,20 (in flessione rispetto all’1,24 del 2022). La stima provvisoria elaborata dall’Istat, analizzando i primi sette mesi dell’anno che sta per concludersi, evidenzia una fecondità pari a 1,21. Il calo si attribuisce quasi completamente al fatto che le nascite avvengono da coppie in cui i genitori sono entrambi italiani. Nel 2023 sono state 298.948, mentre nel 2008 erano 479.959: 181.081 in meno.
A diminuire sono soprattutto le nascite all’interno del matrimonio: nel 2023 sono stati 218.948 i nati da genitori coniugati, mentre nel 2020 erano 259.823 e nel 2008 ammontavano a 463.102.
Un altro dato importante, per contestualizzare il costante calo delle nascite evidenziato dall’Istat, riguarda l’età in cui si decide di avere un figlio. Nel 2023 le donne sono diventate madri per la prima volta in media a 31,7 anni, contro i 28 anni del 1995. In generale, invece, prendendo in esame ogni nascita e non solo quella del primogenito, l’età media al parto – in seguito a due anni di stabilità – è aumentata rispetto al 2022: è passata dai 32,4 ai 32,5 anni. Questa è più alta per le donne di nazionalità italiana (33 anni) che per le straniere (29,7).
Infine, i nomi Leonardo e Sofia sono i preferiti dagli italiani, al secondo posto si trovano invece Edoardo e Aurora. Aumentano i nati con il doppio cognome soprattutto al Centro e al Nord Italia. Nel 2023 sono stati il 6,2% del totale, in aumento di 3,8 punti percentuali sul 2020.
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