La Ion di Andrea Pignataro nel mirino del fisco italiano

Contestati alla società fintech imposte non versate per 1,2 miliardi in dieci anni

La Ion di Andrea Pignataro nel mirino del fisco italiano© Shutterstock

Un’indagine con l’ipotesi di imposte non versate per 1,2 miliardi di euro pende sulla testa di Ion, il gigante fintech dell’imprenditore Andrea Pignataro. La Procura di Bologna ha avviato un’inchiesta per presunta evasione fiscale, contestando al gruppo il mancato pagamento di imposte tra il 2013 e il 2023 per circa mezzo miliardo di euro, cifra che lievita fino a 1,2 miliardi con l’aggiunta di interessi e sanzioni.

Secondo quanto emerso, al centro delle contestazioni ci sarebbe la residenza fiscale del gruppo, che pur operando su scala globale, secondo la Procura farebbe riferimento all’Italia per la titolarità effettiva. La Guardia di Finanza ipotizza quindi che le imposte dovute nel nostro Paese non siano state versate. Ion, conglomerato attivo nei servizi, nelle tecnologie e nella gestione dei dati in ambito finanziario, ha fatto sapere di stare collaborando con gli inquirenti; il gruppo si dice convinto di poter dimostrare la propria correttezza e la totale estraneità alle accuse.

Quella su Ion è solo l’ultima di una lunga serie di inchieste che vedono protagoniste le big tech. Negli ultimi anni, sotto la lente delle autorità fiscali italiane e europee sono finite anche Google, Meta, Amazon e Apple.

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