Marie Curie: due volte Nobel

Solo cinque persone nella storia del prestigioso premio si sono aggiudicate due Nobel e Marie Curie è l’unica ad averli ottenuti in due ambiti scientifici differenti

Marie Curie: due volte Nobel© Getty Images

Oggi, giovedì 4 luglio, si celebrano 90 anni dalla morte della scienziata Marie Curie. Nel 1903 fu la prima donna insignita del premio Nobel, che le venne conferito per gli studi scientifici sulle radiazioni condotti insieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel. Nel 1911 ricevette un secondo premio Nobel, questa volta per la chimica per aver scoperto il radio e il polonio, il cui nome è stato scelto proprio in onore della sua terra natale, la Polonia.

Il record di Marie Curie

Solo cinque persone nella storia del prestigioso premio si sono aggiudicate due Nobel e Marie Curie è l’unica ad averli ottenuti in due ambiti scientifici differenti, la fisica e la chimica. Tutto ciò in un periodo storico – Marie nasce nel 1867 e muore nel 1934 – in cui in Polonia alle donne non è consentito accedere agli studi superiori. La tenacia nel voler studiare è tale che per farlo la scienziata si trasferisce a Parigi.
Celebriamo tanta risolutezza, eccezionale oltre un secolo fa ma altrettanto ammirevole oggi. Ricordiamo, infatti, che ancora ai nostri giorni in Italia il gender gap a livello di studi e occupazionale nelle materie Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) è elevato. Secondo le rilevazioni di Istat “nel 2022, il 23,8% dei giovani adulti (25-34enni) con un titolo terziario ha una laurea nelle aree disciplinari scienti che e tecnologiche, le cosiddette lauree Stem. La quota sale al 34,5% tra gli uomini (un laureato su tre) e scende al 16,6% tra le donne (una laureata su sei), evidenziando un importante divario di genere (…).
Lo svantaggio delle donne rispetto agli uomini nei ritorni occupazionali è più ampio nelle discipline socio-economiche e giuridiche e raggiunge il massimo nelle lauree Stem. Tale risultato, tuttavia, non dipende dalla bassa incidenza di donne laureate nelle aree disciplinari Stem che presentano le quote più elevate di occupati (informatica, ingegneria e architettura), poiché il forte divario di genere si osserva anche a parità di macro area Stem: il tasso di occupazione femminile sia per l’area “scienze e matematica” sia per l’area “informatica, ingegneria e architettura” è inferiore a quello maschile di 10 punti e la differenza scende appena tra i 25-44enni (7,5 e 9,2 punti rispettivamente). Le disuguaglianze di genere (e gli stereotipi) devono quindi essere combattute sia nelle scelte degli indirizzi di studio, sia nel mercato del lavoro”.

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