Oltre 1.200 espositori provenienti da più di 50 paesi, visitatori da 160 nazioni che si divideranno in buyer, ottici, professionisti e giornalisti, 7 padiglioni e 1.000 metri quadrati in più rispetto al 2024: la nuova edizione del Mido, Salone Internazionale dell’Eyewear in programma a Fiera Milano Rho, si preannuncia ricca e densa.
Il Salone, palcoscenico privilegiato dell’occhialeria mondiale, assume un’importanza particolare se si considera che il settore dell’eyewear in Italia ha un valore di oltre 5 miliardi di euro e impiega circa 19.000 addetti. Come ogni anno, Mido celebra l’occhialeria a 360° promuovendo il business e gli accordi commerciali a livello internazionale, sottolineando la solidità di un comparto che continua a essere uno dei più importanti a livello industriale, soprattutto per l’Italia, che da sola rappresenta oltre il 70% della produzione mondiale di occhiali di alta qualità.
L’edizione di quest’anno, fissata dall’8 al 10 febbraio, segna un ulteriore passo avanti in termini di dimensioni e partecipazione: l’evento si è allargato ulteriormente, offrendo spazio a nuovi attori del settore, dalle grandi marche globali ai piccoli designer indipendenti. E l’allargamento non è solo metaforico ma anche fisico, come abbiamo detto all’inizio parlando dei metri quadri occupati quest’anno: l’estensione della superficie espositiva è una risposta all’elevato interesse da parte degli operatori del settore, con un numero crescente di richieste di partecipazione e stand.
In più, grazie ai nuovi spazi, Mido non solo consentirà di ospitare nuovi espositori, ma anche di ampliare e migliorare la visibilità dei brand e delle startup, creando un ambiente dinamico in cui innovazione e tradizione si incontrano. Il Salone, d’altronde, non è solo un’occasione di business ma anche di aggiornamento professionale e formazione: gli eventi di networking e gli incontri con esperti, che ogni anno si svolgono al The Vision Stage, sono un valore aggiunto per tutti i partecipanti.
Più di 50 convegni e workshop sono previsti durante la fiera e affronteranno tematiche cruciali per l’industria, dalla sostenibilità all’inclusione, fino all’innovazione tecnologica. Quest’anno, inoltre, è prevista anche la premiazione dei Mido Awards, con categorie dedicate all’eccellenza nella sostenibilità e nel design, che rappresentano sempre più fattori determinanti nel settore dell’occhialeria.
Il settore dell’eyewear italiano, che continua a essere un esempio di eccellenza nella produzione e nel design, è in continua evoluzione. Secondo le stime, l’export di occhiali italiani ha registrato una crescita costante negli ultimi anni, con un aumento delle esportazioni del 5% rispetto al 2023, raggiungendo circa 4,5 miliardi di euro. L’Asia, l’Europa e il Nord America sono i principali mercati di riferimento, con una forte domanda soprattutto per occhiali di lusso e prodotti ad alta tecnologia. La presenza di collettive asiatiche, quest’anno, conferma l’interesse crescente da parte dei mercati orientali, che sono in forte espansione anche nel settore degli occhiali di alta gamma.
Infine, va detto che l’innovazione è una delle forze trainanti di Mido. Il salone non si limita a esporre prodotti, ma promuove anche nuove idee, creando uno spazio in cui le tendenze del futuro sono già realtà. Le aree dedicate alla sostenibilità, come il Stand Up For Green, sono sempre più centrali. Le aziende del settore stanno investendo sempre di più in materiali eco-friendly, e molte di esse si stanno impegnando a ridurre l’impatto ambientale lungo l’intera filiera produttiva.
Mido è un’occasione ricca di spunti di riflessione, che lavora sul presente ma guarda al futuro. E, come ha detto la Presidente Lorraine Berton, è anche un momento che nel corso degli anni è riuscito a trasformarsi, arricchirsi, adattarsi ai tempi, spesso anche precorrerli. «Con questa edizione – ha detto la Berton – abbiamo fortemente voluto portare avanti questo concetto di evoluzione e miglioramento continuo, costantemente in risposta ai bisogni e alle esigenze dei tantissimi professionisti di tutto il mondo che operano in questo settore».
«In un momento storico ed economico di grande incertezza, come quello che stiamo vivendo – ha concluso – dimostrare al mondo la forza industriale e il potere economico di un comparto produttivo sano e florido come quello dell’eyewear è un dovere, oltre che una necessità».
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