Milano è la smart city più all’avanguardia d’Italia: ancora elevato il gap fra Nord e Sud

È ancora una volta Milano la smart city più promettente e all’avanguardia d’Italia. Il primato del capoluogo lombardo si rafforza grazie a performance eccezionali nelle aree legate alla smart economy e alla mobilità, oltre che per la sua capacità di innovare e attrarre talenti, rendendosi un modello per molte altre città italiane.

A incornarla nuovamente è  il City Vision Score, un indicatore che misura il livello di “intelligenza” dei 7.896 Comuni italiani, presentato il 21 ottobre nel corso della quinta edizione degli Stati generali delle Città Intelligenti. Elaborato da Blum e Prokalos, il City Vision Score si basa su 30 indicatori suddivisi nelle sei dimensioni della smart city: Smart Governance, Smart Economy, Smart Environment, Smart Living, Smart Mobility e Smart People.

Il primato di Milano non è, però, l’unica cosa che emerge dall’indicatore. Anche nell’ambito smart city, infatti, emerge purtroppo il divario cronico fra Nord e Sud, un gap che influenza vari aspetti della vita quotidiana e della produttività. Il gap emerge in particolare quando si fa focus sui capoluoghi, con una maggiore concentrazione del fenomeno di smartness in specifiche aree geografiche.

Per la precisione, è il Nord-Est a confermarsi come macro area più smart d’Italia, grazie alla presenza di capoluoghi particolarmente avanzati in termini di smart economy, governance e mobilità. Al netto del divario evidenziato fra Nord e Sud, però, esistono degli esempi virtuosi.

Se la Lombardia resta la regione più ricca di smart city al Nord, al Centro Italia è la Toscana ad affermarsi con il comune di Bagno di Ripoli, distintasi per le molteplici iniziative innovative volte alla sostenibilità. Al Sud, invece, è l’Abruzzo a brillare, con Fara San Martino in testa, mentre fra le Isole è la Sardegna a giocare un ruolo più rilevante.

Infine, il City Vision Score ha sottolineato che esiste un fenomeno rilevante e importantissimo: l’effetto trascinamento. In sostanza, se i Comuni più grandi si muovono verso l’innovazione e le applicazioni intelligenti in qualsiasi settore, i Comuni più piccoli ne beneficiano dal punto di vista dello sviluppo economico e tecnologico.