Possibile cartello Delivery Hero e Glovo: via all’indagine dell’Antitrust Ue

Le due società sono sospettate di collusione sui prezzi: avrebbero violato le regole di concorrenza dell'Ue

L'antitrust Ue indaga su cartello Delivery Hero e Glovo© Shutterstock

Con una comunicazione ufficiale l’Antitrust Ue ha reso noto l’avvio di un’indagine approfondita nei confronti delle società Delivery Hero e Glovo. La società tedesca e la società spagnola sono sotto la lente d’ingrandimento dopo una serie di perquisizioni a sorpresa nelle sedi centrali di Berlino e Barcellona, che fanno sospettare una collusione sui prezzi, per altro contornata da altre pratiche sleali.

Come si legge nella nota stampa, la Commissione europea vuole comprendere se Delivery Hero e Glovo abbiano violato le norme dell’Ue sulla concorrenza, partecipando a un cartello nel settore degli ordini e delle consegne online. C’è da dire che quest’ultima indagine è l’ennesima che interessa le due società, che già nel 2022 e nel 2023 erano state passate al setaccio con ispezioni inattese e accertamenti.

Il motivo dietro a tutta questa attenzione da parte dell’Antitrust è semplice: nel 2022 Delivery Hero e Glovo hanno in effetti intrapreso un percorso congiunto, perché la prima società ha acquisito il controllo esecutivo della seconda. Niente di storto o di anomalo, ma secondo la Commissione europea questa operazione potrebbe in realtà aver portato a un accordo sleale che implementa strategie limitanti per la concorrenza sul mercato.

Per mezzo di specifici parametri (condizioni di vendita, prezzi e caratteristiche dei prodotti) Delivery Hero e Glovo si sarebbero suddivise i mercati geografici in cui operare e potrebbero, per di più, potrebbero aver condiviso informazioni commerciali sensibili. Non solo: secondo l’Antitrust Ue le due società potrebbero anche aver deciso di non sottrarsi a vicenda i dipendenti, rendendo dunque impossibile ai lavoratori la migrazione dall’una all’altra società.

Se tutti questi fattori si trasformassero da semplici sospetti a verità accertate, sarebbe ufficiale l’emersione di un cartello commerciale che viola l’articolo 101 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea e dall’articolo 53 dell’Accordo See, atto a stroncare sul nascere lo sviluppo di pratiche commerciali restrittive.

«In un mercato giovane e dinamico come quello in questione – si legge nella nota stampa – gli accordi anticoncorrenziali e le pratiche commerciali restrittive, inclusi i cartelli attraverso la suddivisione delle aree operative, possono portare a una consolidazione nascosta del mercato, con potenziali effetti negativi sulla concorrenza». L’obiettivo dell’indagine, dunque, è e resta quello di garantire un mercato del lavoro equo.

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