Si è svolto nella Sala della Protomoteca dei Musei Capitolini a Roma il Premio Internazionale per la Leadership e la Benevolenza Joaquín Navarro-Valls. La cerimonia di premiazione, alla presenza di numerosi e autorevoli ospiti, ha acceso i riflettori su una personalità che si è distinta per gesti di solidarietà, interesse umano e sostegno: Lina Tombolato Doris.
Vedova di Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum, Lina Tombolato lo ha accompagnato per ben 55 anni fino al momento in cui si è spento, il 24 novembre 2021. Nel corso del loro lungo matrimonio, i due hanno camminato fianco a fianco divenendo l’uno per l’altro delle colonne portanti e consigliandosi a vicenda. La loro complicità e dedizione agli altri è diventata lampante nel 2008, in seguito al fallimento della Lehman Brothers.
La coppia, insieme ai figli, decise di salvare i clienti di Banca Mediolanum dal fallimento usando il proprio portafoglio personale, rimborsando tutto. Come ha affermato Gianni Letta, che ha annunciato il premio, «Lina Tombolato Doris ha sempre condiviso con grande sensibilità e partecipazione la visione e il progetto di vita di Ennio Doris, costituendone un pilastro essenziale.
«I due – ha continuato Letta – hanno condotto insieme una vita d’esempio, con lo sguardo positivo e fiducioso rivolto al futuro e con la volontà di costruire e progettare, senza mai dimenticare le origini da cui erano partiti, anzi facendone un costante riferimento. Il senso di condivisione e restituzione ha contraddistinto la vita di entrambi e ha permeato le attività di Banca Mediolanum, di Fondazione Mediolanum e più recentemente della Fondazione Ennio Doris».
Sì, perché nel 2022 Lina Tombolato ha inaugurato Fondazione Ennio Doris in memoria del marito scomparso. E ha continuato a svolgere attività benefiche: «insieme alla figlia Sara, che presiede la Fondazione del gruppo – ha detto ancora Letta – Lina fornisce costantemente il suo indirizzo umano e solidale alle attività di famiglia e quelle aziendali, promuovendo la benevolenza verso il prossimo».
Nel corso degli anni e ancora oggi con la Fondazione Ennio Doris, Lina Tombolato ha fatto nascere numerosi progetti a favore dell’infanzia in condizioni di disagio, ha indetto borse di studio per la formazione universitaria e tecnica da erogare a giovani provenienti da contesti svantaggiati e ha inaugurato attività a sostegno delle famiglie e degli anziani.
«La spinta rivolta agli altri – ha concluso Letta prima di premiarla – deriva dal profondo senso di restituzione verso i più bisognosi e i meno fortunati. La sua generosità e solidarietà hanno ispirato molti, creando un impatto positivo e duraturo nelle comunità servite».
Da anni il Premio, organizzato dalla Biomedical University Foundation in memoria dello storico portavoce di Giovanni Paolo II scomparso 7 anni fa, conferisce un riconoscimento a un profilo Senior e un profilo Junior, per aver contribuito a promuovere il miglioramento della società attraverso la benevolenza e per mezzo di atti di leadership orientati al bene comune, altruistici e al contempo lungimiranti.
Se il profilo Senior è incarnato alla perfezione da Lina Tombolato, il profilo Junior prescelto non è stato da meno: si tratta di Nicolò Govoni, classe 1993, presidente e Ceo dell’Associazione Still I Rise, fondata nel 2018 sull’isola di Samos in Grecia, con lo scopo di aprire Scuole di Emergenza e Scuole Internazionali per bambini profughi e vulnerabili.
La Onlus oggi opera in Siria, Kenya, Repubblica Democratica del Congo, Yemen, Colombia e India. Nominato nel 2020 per il Premio Nobel per la Pace, Nicolò Govoni ha dimostrato nel tempo generosità e consistenza umana nel suo impegno sui temi dell’educazione e del sostegno ai bambini e adolescenti in situazione di vulnerabilità.
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