Pronto il valzer delle poltrone: 500 nomine attese nelle società pubbliche

Se Inps e Inail sono ancora senza cda né direttori generali, ci sono 52 controllate dallo Stato che aspettano di rinnovare i vertici

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Si parte con i vertici di Inps e Inail, dopo toccherà a 52 società partecipate dal ministero dell’Economia. Ma sono ben 500 in totale le nomine attese nel settore pubblico, dalla Rai alle Ferrovie fino ai servizi segreti interni, con i partiti piuttosto in fibrillazione.

Per iniziare, questa settimana il dipartimento della Funzione pubblica avvierà la procedura della selezione pubblica, lunga 90 giorni, per le candidature alla presidenza dell’Istat, vacante da circa un anno, con l’attuale facente funzioni Francesco Maria Chelli dato per favorito nella scelta.

Intanto i presidenti dell’Inps e dell’Inail, Gabriele Fava e Fabrizio d’Ascenzo, designati dal Consiglio dei ministri il 31 dicembre, aspettano di essere affiancati da cda di quattro membri ciascuno e da un direttore generale. Sul tema, gli schieramenti politici discutono da settimane.

Poi, a fine aprile, scadrà il mandato di Mario Parente, direttore del servizio di intelligence interna Aisi. Per la successione viene indicato il suo vice Giuseppe Del Deo.

A maggio i riflettori illumineranno quindi i vertici in scadenza nelle partecipate: Cassa depositi e prestiti (Cdp), Anas, Sogei, Saipem, Rai, Fintecna, Cinecittà, Eur Spa, Invimit Sgr, Telespazio, Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026. C’è l’imbarazzo della scelta.

Si parla di 300 poltrone pensando solo ai Consigli di amministrazione, 500 se si allarga lo sguardo ai collegi sindacali.

Una partita cruciale sarà quella per le Ferrovie, pronte a investire 206 miliardi in 8 anni e a partecipare alle privatizzazioni da 20 miliardi del governo. La conferma di Luigi Ferraris appare quindi come un’opzione più che possibile.

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